Archivi tag: Omega-3

Stai assumendo il giusto tipo di Omega-3?

Cinquanta anni fa due epidemiologi danesi meditavano sul perché gli Inuit nativi della Groenlandia avessero un tasso molto basso di attacchi di cuore, nonostante una dieta ricca di grassi piena di carne di balena e di foca.
Volarono in Groenlandia e raccolsero campioni di sangue da 130 Inuit. Tornati in laboratorio, trovarono nei campioni dei prodotti chimici di cui non avevano mai sentito parlare prima – chiamati grassi omega-3.

Oggi la stampa si occupa continuamente degli omega-3 grazie agli studi che ne dimostrano, oltre alla protezione dalle malattie cardiache, altre caratteristiche come la promozione e lo sviluppo del cervello e degli occhi nei bambini oppure la diminuzione dei sintomi nei casi di depressione.
Uno studio ha indicato che possono aiutare i giovani con segni di malattia mentale dallo sviluppare la schizofrenia conclamata.
Noi in Occidente semplicemente non mangiamo abbastanza omega-3“, dice William Harris, nutrizionista dell’University of South Dakota ed uno dei massimi esperti del campo. Egli osserva che due dei tre grandi studi clinici sull’olio di pesce mostrano una riduzione dei decessi.
La riduzione della mortalità è quello che diversifica e mette in evidenza gli omega 3″ rispetto ai numerosi altri integratori vitaminici.

Oggi gli acidi grassi omega-3 sono diventati un business multimiliardario.
Gli americani spendono 2,6 miliardi dollari per integratori alimentari e alimenti arricchiti con grassi omega-3. Ma non tutto è denaro ben speso.
Decenni di ricerche hanno comprovato che i tipi di omega-3 che si trovano negli animali marini, chiamati EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico), sono in grado di proteggere il tuo cuore. Ma molti dei cibi si trovano al supermercato sono integrati invece con l’acido alfa-linoleico (ALA), il tipo di omega-3 che si trova in frutta secca e semi di lino.
I cardiologi credono che gli omega-3 di tipo ALA non portino gli stessi benefici, poiché solo una piccola parte viene convertita in EPA e DHA (utilizzabili dal corpo umano).
“Ci possono essere differenze di efficacia”, dice James Stein, direttore del reparto di cardiologia preventiva presso la Medical School dell’Università del Wisconsin.
Quindi, se si acquista un integratore per avere dei benefici sul sistema cardiovascolare, è bene assicurarsi che contenga EPA o DHA e non ALA.

Fonte: Forbes (in inglese) “Quello che devi sapere sull’olio di pesce”

>> Post più visto:
Gli integratori di Omega-3 fanno male?

Rischi obesita’ e diabete se assumi pochi Omega-3

Uno squilibrio tra grassi omega-3 e omega-6 sarebbe alla base di obesità e diabete.
E’ quanto afferma uno studio francese, che punta l’indice sullo squilibrio lipidico di acidi grassi omega-3 e omega-6 nel sangue per spiegare per quale motivo nel mondo occidentale insorgono questo tipo di problemi.
Ti traduco la parte essenziale dello studio (che puoi leggere integralmente sul sito dell’ Istituto Francese CNRS (Centro Nazionale di Ricerca Scientifica) cliccando QUI.

Negli ultimi quaranta anni c’è stato un aumento costante dei casi di obesità nelle società occidentali.
Nello stesso periodo l’alimentazione nei paesi industrializzati ha registrato un aumento quantitativo di calorie, alti livelli di omega-6 (che si trovano principalmente nel mais, consumato in grandi quantità dagli animali d’allevamento mangiati dagli esseri umani) e bassi livelli di omega-3 (presenti soprattutto in pesci grassi come il salmone, sardine e sgombri ).
La quantità di omega-6 consumati durante gli ultimi quarant’anni è aumentata del 250% mentre quella di omega-3 è scesa del 40%, così da squilibrare il rapporto omega-6/omega-3 rispetto alle quantità raccomandate.
Mentre il Centro Francese per la Sicurezza Alimentare (AFSSA) raccomanda un rapporto omega-6/omega-3 di 5 /1, il consumo effettivo in Francia è di 15 omega-6 per 1 omega-3.
Negli Stati Uniti, questo rapporto può anche raggiungere i 40 omega-6 per 1 omega-3.
Per eseguire i loro esperimenti, i ricercatori hanno esposto quattro generazioni di cavie a una dieta di tipo occidentale, caratterizzata da questi stessi rapporti omega-6/omega-3.
Come risultato, le cavie hanno visto un graduale aumento della massa grassa per molte generazioni.
Hanno anche osservato l’insorgenza di malattie metaboliche come l’insulino-resistenza, che è il primo passo nello sviluppo del diabete di tipo 2, ed una stimolazione dei geni infiammatori coinvolti nell’obesità.
Così, in una popolazione animale geneticamente stabile, l’esposizione a una dieta povera di omega-3 simile a quella dei paesi sviluppati è stata sufficiente a causare la comparsa di obesità transgenerazionale, in linea con i dati raccolti negli esseri umani.
Il ruolo benefico degli acidi grassi essenziali polinsaturi è ben noto ma quando la loro assunzione è squilibrata (molti omega-6 e pochi omega-3), possono aumentare i fattori che inducono obesità e gravi effetti a lungo termine sulla salute umana.

Per evitare questi problemi la soluzione è di inserire una quantità maggiore di omega-3 nella propria alimentazione, e quando questo non fosse possibile ricorrere agli integratori di omega-3.

 

>> Post più visto:
Gli integratori di Omega-3 fanno male?

Gli Omega-3 prevengono la cecità

Uno studio di diversi anni fa aveva già mostrato come gli omega-3 prevengono la retinopatia, una forma importante di cecità.
Un nuovo studio dello stesso gruppo di ricerca del Children’s Hospital di Boston, rivela ora esattamente come gli omega-3 garantiscono la protezione.
I risultati, pubblicati nel numero del 9 febbraio di Science Translational Medicine, suggeriscono inoltre che gli omega-3 possono essere utili nel diabete.
La retinopatia è una delle principali cause di cecità, che colpisce soprattutto diabetici e neonati prematuri. Nel precedente studio era stato dimostrato che le cavie con una alimentazione ricca di omega-3 avevano quasi il 50% in meno di crescita dei vasi sanguigni patologici rispetto al gruppo che assumeva pochi omega-3 e molti omega-6 (come nell’alimentazione tipica dei paesi industrializzati).
Inoltre lo studio aveva mostrato che gli omega-3 diminuivano l’infiammazione dell’occhio.
Nel nuovo studio i ricercatori documentano un nuovo meccanismo protettivo: gli omega-3 promuovono la crescita dei vasi sanguigni sani e inibiscono lo sviluppo di quelli anomali.
Inoltre lo studio ha dimostrato che gli omega-3 aumentano la sensibilità all’insulina dei diabetici, che potrebbero quindi assumere integratori di omega-3 invece di farmaci.

 

>> Post più visto:
Gli integratori di Omega-3 fanno male?

Omega-3 per gengive sane

Le gengive si infiammano, si arrossano, diventano dolenti, si “scollano” dai denti tanto che, se non si corre ai ripari, questi possono perfino cadere.
È la parodontite, un problema abbastanza diffuso che, secondo i dati di una ricerca condotta ad Harvard negli Stati Uniti, potrebbe essere evitato “facendo il pieno” di acidi grassi polinsaturi, i famosi omega-3 che si trovano nel pesce.
La ricerca, pubblicata sul Journal of the American Dietetic Association, è stata condotta su oltre 9mila adulti che fra il 1999 e il 2004 avevano partecipato al National Health and Nutrition Examination Survey, un’indagine sulle abitudini degli americani che costituisce oggi una vera e propria miniera di dati per i ricercatori.
Per il suo studio Asghar Naqvi, medico al Beth Israel Deaconess Medical Center di Harvard, ha valutato il consumo di alcuni acidi grassi polinsaturi, fra cui l’acido docosaesanoico (DHA), l’acido eicosapentanoico (EPA) e l’acido linoleico, in relazione alla presenza di piorrea.
I dati mostrano che la malattia gengivale riguarda l’8.2 per cento della popolazione, ma anche che chi consuma quantità maggiori di DHA vede ridursi del 30 per cento la probabilità di avere problemi alle gengive.
Anche l’EPA pare protettivo, sebbene in minor misura (il rischio di parodontite cala del 23 per cento), mentre l’acido linoleico non sembrerebbe avere grosse capacità preventive nei confronti della piorrea.
Ma perché un acido grasso può ridurre il rischio di malattie alle gengive?
Tutto merito delle loro proprietà antinfiammatorie, già abbondantemente dimostrate.
Spiega Asghar Naqvi: «I nostri dati supportano la tesi secondo cui gli acidi grassi polinsaturi (omega-3) sono molto utili per combattere patologie su base infiammatoria: assumerli per ridurre il rischio di parodontite potrebbe avere risvolti positivi per la prevenzione di altre patologie con una componente infiammatoria, per esempio l’ictus».

 

>> Post più visto:
Gli integratori di Omega-3 fanno male?

20 ragioni per assumere Omega-3

Ultimamente si leggono articoli e si vedono servizi televisivi sui benefici dell’olio di pesce con cadenza quasi quotidiana.
Ma sono davvero tutti supportati da studi scientifici? Per aiutare a fare chiarezza, abbiamo stilato un elenco relativo a 20 benefici per la salute derivanti dal consumo di olio di pesce, comprovati da studi scientifici.

 

# 20 – Aiuta persino il migliore amico dell’uomo.
Iams, un noto produttore internazionale di cibo per cani, ha condotto una ricerca concludendo che i cuccioli hanno benefici dall’olio di pesce quando è integrato nei loro primi mesi di vita. L’olio di pesce ha dimostrato di migliorare le funzioni cerebrali, la visione e l’addestrabilità dei cuccioli, portando quindi a cani adulti più felici, ben educati e di buon carattere.

# 19 – Benefici per il disturbo bipolare
I benefici dell’olio di pesce per quanto riguarda il disturbo bipolare sono significativi per i pazienti con forme lievi, che sono spesso diagnosticate come depressione. Jim Phelps, MD, un eminente ricercatore e psichiatra, ha osservato i benefici dell’olio di pesce nei suoi pazienti affetti da disturbo bipolare e ha notato che i loro sintomi maniacali e depressivi sono notevolmente migliorati.

# 18 – Aiuta il trattamento delle ulcere
Il Medical Center dell’Università del Maryland consiglia l’olio di pesce nei soggetti affetti da ulcera peptica, in quanto l’olio di pesce riduce l’infiammazione e migliora l’immunità per prevenire le recidive delle ulcere. L’olio di pesce può anche ridurre la depressione, ansia e stress, fattori che a volte contribuiscono allo sviluppo dell’ulcera peptica.

# 17 – Migliora i sintomi dell’Alzheimer
Il cervello di una persona affetta da Alzheimer beneficia dalla supplementazione di olio di pesce, in quanto l’olio di pesce aiuta a combattere le placche nel cervello che causano la malattia. I ricercatori della Università della California hanno anche scoperto che non solo l’olio di pesce previene l’Alzheimer, ma può aiutare a gestire e ridurre i sintomi nei pazienti già colpiti dalla malattia.

# 16 – Aiuta nei casi di morbo di Crohn e colite ulcerosa
La malattia di Crohn e la colite ulcerosa sono due malattie digestive che causano grandi sofferenze. Spesso, i trattamenti sono estremamente costosi e possono includere un intervento chirurgico per rimuovere sezioni dell’intestino. Grazie alla sua azione antinfiammatoria l’olio di pesce aiuta nella guarigione delle ulcere intestinali, migliorando i sintomi nelle persone affette.

# 15 – Può rallentare la crescita del tumore al seno
Alcune ricerche hanno dimostrato che gli acidi grassi essenziali Omega-3 possono rallentare la crescita del cancro, come affermato dalla American Association for Cancer Research. Ulteriori studi sono stati condotti in particolare per quanto riguarda il cancro al seno, ed anche in questo caso vi sono stati riscontri positivi per quanto riguarda l’effetto dell’olio di pesce nel rallentamento della crescita delle cellule cancerose.

# 14 – Riduce il rischio di malattie cardiache
I benefici dell’olio di pesce si estendono al sangue e al sistema circolatorio, bilanciando i livelli di colesterolo e riducendo trigliceridi nel sangue. Questo a sua volta aiuta a proteggere il tuo cuore da malattie cardiache e altri problemi cardiovascolari, come affermato dalla American Heart Association.

# 13 – Riduce l’indolenzimento muscolare
Uno studio sui bodybuilders ha recentemente dimostrato che, a causa della sua azione antinfiammatoria, l’olio di pesce può drasticamente ridurre l’indolenzimento muscolare dovuto agli allenamenti intensivi. Non solo questo è benefico per i bodybuilders, ma a tutti coloro che fanno attività fisica. La riduzione dei dolori renderà l’esercizio divertente, ed i minori tempi di recupero permetteranno una frequenza maggiore.

# 12 – Migliora la visione
Numerosi studi indipendenti negli Stati Uniti e Australia indicano che non solo ci sono benefici dall’olio di pesce quando gli occhi si stanno sviluppando durante la gestazione, ma che gli adulti che assumono olio di pesce sono meno soggetti a degenerazione maculare man mano che invecchiano.

# 11 – Riduce la depressione post-partum
Quando in gravidanza o allattamento si assume olio di pesce i benefici non sono solo per i neonati, ma anche per la mamma. Infatti l’olio di pesce non solo riduce e aiuta a prevenire la depressione post-partum (se assunto durante la gravidanza), ma permette di continuare alle mamme l’allattamento durante la cura della depressione, cosa che sarebbe impossibile se assumessero antidepressivi che passerebbero ai neonati attraverso il latte materno.

# 10 – Migliora la tua concentrazione mentale

Edward Hallowell, MD, fondatore del Centro Hallowell per l’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder)in Massachusetts, raccomanda gli omega-3 sotto forma di supplementi di olio di pesce per i pazienti con problemi di concentrazione. Egli osserva che i benefici dell’olio di pesce sono più evidenti per la concentrazione mentale, non tanto per l’iperattività. Il Dr. Hallowell ha verificato che possono essere necessarie fino a sei settimane per notare una differenza, ma che il miglioramento può essere abbastanza consistente. Due diversi studi hanno rivelato che i bambini affetti da ADHD (Sindrome da deficit di attenzione e iperattività) possono avere bassi livelli di omega-3 nel sangue rispetto ai bambini senza sintomi di ADHD, e che gli omega-3 tendono a ridursi più facilmente nel sangue dei bambini che soffrono di ADHD. Questo potrebbe spiegare perché i benefici dell’olio di pesce sono così evidenti nei bambini affetti da ADHD, e farebbe pensare che anche gli adulti affetti da ADHD potrebbero vedere simili benefici dell’olio di pesce.

# 9 – Migliora le funzioni cerebrali nei neonati

Alcuni studi hanno dimostrato che quando gli omega-3 vengono assunte dalle mamme durante la gravidanza, i benefici dell’olio di pesce sono numerosi anche per i neonati. Non solo l’olio di pesce promuove lo sviluppo del cervello e la salute maculare, i vantaggi specifici osservati attraverso la ricerca sono sorprendenti. Le donne in gravidanza che hanno assunto un integratore di alta qualità di olio di pesce hanno partorito bambini con Quoziente di Intelligenza più elevato e meno disturbi di apprendimento, e con meno probabilità di sviluppare ritardi mentali o cognitivi. Inoltre alcuni nutrizionisti ritengono che gli omega 3 siano i mattoni elementari per l’intelligenza umana, per cui i bambini che ricevono gli omega 3 attraverso integratori di olio di pesce quando la mamma è incinta e in allattamento sono statisticamente più intelligenti da adulti.

# 8 – Può impedire la Schizofrenia

L’olio di pesce può prevenire la schizofrenia. Diversi studi sono stati condotti su questa teoria, e un recente studio condotto dal Dott. Patrick McGorry in Australia ha mostrato una correlazione statisticamente significativa tra i supplementi di olio di pesce e la prevenzione della schizofrenia. Lo studio era composta di 81 ragazzi e giovani adulti che avevano mostrato i primi segni di schizofrenia. La ricerca indica che se i giovani che mostrano i primi segni della malattia non sono trattati con olio di pesce, circa un terzo di loro svilupperà la malattia. Lo studio ha dimostrato che solo il tre per cento di quelli trattati con olio di pesce ha sviluppato la schizofrenia, mentre il 28 per cento di quelli trattati con placebo si è ammalato. Questo è incredibilmente importante per la comunità medica e coloro che soffrono di malattie mentali, perché i benefici dell’olio di pesce sono numerosi e gli effetti collaterali sono minimi, soprattutto se paragonata ai tradizionali farmaci antipsicotici.

# 7 – Promuove la perdita di peso

Uno studio dell’Università della Georgia riferito sul Journal of Nutrition dimostra che uno dei benefici dell’olio di pesce è la sua capacità di impedire alle cellule adipose ad accumulare grasso, riducendo così l’accumulo di grasso totale. Inoltre, alcuni scienziati in Australia hanno scoperto che la perdita di grasso dovuta all’olio di pesce in combinazione con dieta ed esercizio fisico sono stati significativamente maggiori rispetto alla sola dieta ed esercizio. Un recente studio condotto in Giappone ha dimostrato che le cavie alle quali è stato somministrato olio di pesce avevano un metabolismo più veloce e non sono aumentate di peso , rispetto alle cavie alimentate senza integratori.

# 6 – Migliora la tua pelle

L’acido eicosapentaenoico (EPA) è uno degli acidi grassi essenziali (EFA) fornito dai supplementi di olio di pesce, e l’EPA è direttamente collegato alla salute della pelle. Sul Journal of Lipid Research è stato pubblicato nel 2005 uno studio relativo ai benefici dell’olio di pesce per quanto riguarda la pelle, e cioè migliore regolazione sebacea, aumento della idratazione, riduzione dell’acne e delle rughe. E’ stato dimostrato che l’EPA aiuta anche a proteggere la nostra pelle dai danni dei raggi UVA del sole , che provocano rughe e danni cutanei permanenti.

# 5 – Elimina i dolori articolari

L’olio di pesce aiuta non solo chi è affetto da infiammazione cronica, ma anche coloro che soffrono di altri tipi di dolori articolari tra cui l’osteoartrite e l’artrite reumatoide. L’Albany Medical College ha condotto uno studio in cui si conferma che l’olio di pesce può essere utilizzato al posto dei farmaci per lenire il dolore da artrite reumatoide. I ricercatori hanno anche suggerito che per ottenere risultati migliori è necessario utilizzare un olio di pesce puro ed in forma non sintetica.

# 4 – Riduce l’infiammazione nel corpo

Uno dei molti vantaggi degli integratori di olio di pesce purificato è la riduzione dell’infiammazione nel corpo. L’infiammazione può presentarsi in molti modi, dal lupus ai problemi della tiroide fino alla psoriasi. Tre grammi di olio di pesce al giorno sono sufficienti a ridurre molte forme di infiammazione.

# 3 – Aiuta nei casi di Depressione

Una delle cause che portano alla depressione potrebbe essere una carenza di omega-3 nel sangue. La ricerca ha dimostrato che le persone tendenti alla depressione hanno bassi livelli di omega-3 (soprattutto DHA) nel sangue. Questo pare essere dimostrato anche dal fatto che nei Paesi in cui il consumo di pesce è elevato, il tasso di depressione è inferiore alla media. Uno studio recente ha inoltre mostrato che l’assunzione di omega-3 migliora l’effetto dei farmaci antidepressivi. L’effetto antidepressivo degli omega-3 si deve probabilmente al fatto che influiscono direttamente sulla produzione e la liberazione di alcuni neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina. Sembra che dosi elevate di olio di pesce riescano a mantenere a livelli adeguati entrambi i neurotrasmettitori, diminuendo così la probabilità di avere problemi depressivi e morbo di Parkinson.

# 2 – Aumenta il colesterolo “buono” HDL e riduce quello “cattivo” LDL

L’olio di pesce contribuisce ad innalzare il colesterolo “buono” HDL, migliorando quindi il profilo di rischio cardiovascolare. Uno studio pubblicato sull’American Journal of Cardiology nel 2005 ha dimostrato che un consumo giornaliero di 1,2 g di omega-3 DHA ha aumentato in maniera significativa in un gruppo di bambini il colesterolo HDL e diminuito quello LDL.

# 1 – Abbassa i livelli di trigliceridi

Numerosi studi clinici hanno ormai chiaramente accertato che i trigliceridi possono essere ridotti grazie agli Omega-3. Gia’ con l’assunzione di 1 grammo al giorno di omega-3 si ottengono risultati tangibili, ma e’ con una dose giornaliera di 3-4 grammi che i trigliceridi si possono abbassare dal 25 al 45%, soprattutto in soggetti che in partenza hanno una trigliceridemia elevata. In una recente intervista pubblicata sul Los Angeles Times, il dottor Bruce Holub, scienziato nutrizionista della University of Guelph (Ontario) e direttore esecutivo del DHA/EPA Omega-3 Institute, spiega che le ricerche scientifiche mostrano come per ogni grammo di Omega-3 EPA e DHA che una persona assume al giorno, il livello dei trigliceridi scende dell’8%, con benefici evidenti in sole 2 settimane. Assumendo da 2 a 4 grammi di omega-3 per un paio di settimane si potrebbero ridurre i trigliceridi di circa il 32%, in persone con alti livelli di trigliceridi.

 

>> Post più visto:
Gli integratori di Omega-3 fanno male?

 

Gli Omega-3 proteggono dall’ictus

Uno studio condotto dal prestigioso Karolinska Institutet di Stoccolma, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, ha confermato che gli omega-3 contenuti nel pesce proteggono dagli ictus.

I ricercatori svedesi hanno seguito per poco più di un decennio, a partire dalla fine degli anni Ottanta, un ampio gruppo di quasi 35mila donne.

I ricercatori hanno dimostrato che coloro che mangiavano pesce almeno 3 volte la settimana erano protette dall’ictus. Le loro probabilità di subire l’evento erano di oltre il 15% inferiore rispetto a quelle di chi lo consumava solo sporadicamente.

Fonte in inglese: American Journal of Clinical Nutrition

Fonte in italiano: Corriere dela Sera del 6 maggio 2011

 

>> Post più visto:
Gli integratori di Omega-3 fanno male?

Dormi meglio con gli Omega-3

Una carenza di omega-3 porta anche a un deficit di serotonina, il messaggero nervoso che agisce in senso preventivo contro i sintomi depressivi e che genera anche l’ormone del sonno, la melatonina.

Ma come agiscono gli omega-3 sul sonno?

La melatonina, origina dalla serotonina che viene trasformata dalla ghiandola pineale appena i recettori della retina non sono più stimolati dalla luce. I sensibili meccanismi presenti in questa ghiandola dipendono dalla presenza degli acidi grassi essenziali omega-3. La melatonina diminuisce l’attività delle onde cerebrali, passando dalle onde beta alle alfa, poi theta e poi delta. Il sonno in delta è il sonno ristoratore che permette al corpo di rigenerarsi e di riparare il DNA danneggiato. Riducendosi la produzione di melatonina, il nostro sonno non è più riposante e le cellule non vengono riparate, ma degenerano, attivando così il processo di invecchiamento.

I precisi meccanismi cellulari biochimici che, influenzati dagli acidi grassi essenziali, sono deputati all’addormentarsi e alla continuazione del sonno non sono ancora stati del tutto chiariti. Tuttavia nelle cliniche universitarie americane i disturbi del sonno, le depressioni e altri disturbi neurologici sono già trattati con gli acidi grassi omega-3.

I successi in questo senso sono un ulteriore indizio del fatto che in molti casi gli alimenti naturali possono essere utili quanto i medicinali, che hanno confezioni attraenti ma che si possono introdurre soltanto dopo aver lottato con due pagine di effetti collaterali o di raccomandazioni.

Note bibliografiche:
Chalon et al. (1998) J Nutr 128: 2512-2519.
K. Oberbell “Il Potere degli Omega-3 – I grassi che fanno bene” Macro Edizioni 2010

 

>> Post più visto:
Gli integratori di Omega-3 fanno male?

Ancora conferme: gli Omega-3 combattono il cancro

Un numero sempre maggiore di studi clinici indicano che gli omega-3 contrastano la formazione e la crescita delle neoplasie.
In coltura, ritardano la crescita delle cellule cancerose di un ampio spettro di tumori (cancro al seno, al polmone, al colon, alla prostata, al rene ecc.) e inibiscono la loro diffusione sotto forma di metastasi.
Numerosi studi condotti sull’uomo mostrano che il rischio di diversi tumori (colon, seno, prostata, ovaie) risulta considerevolmente inferiore in chi assume omega-3 con la propria alimentazione.

In un nuovo studio appena pubblicato, l’acido grasso omega-3 DHA (acido docosaesaenoico) che si trova nell’olio di pesce ha dimostrato di ridurre le dimensioni dei tumori e di migliorare gli effetti positivi della chemioterapia con cisplatino, limitandone gli effetti collaterali dannosi.
Il Prof. A. M. El-Mowafy ha guidato un team di ricercatori della Mansoura University che ha studiato gli effetti del DHA sui tumori delle cavie da laboratorio, e nel contempo ha verificato l’interazione di questo acido grasso omega-3 con il cisplatino, un chemioterapico che causa danni ai reni come effetto collaterale.
Il Prof. El-Mowafy ha dichiarato che “il DHA ha suscitato considerevoli effetti chemioterapici di per se stesso, aumentando nel contempo quelli del cisplatino. Inoltre, questo studio è stato il primo a rivelare che il DHA può cancellare gli effetti letali nefrotossici del cisplatino ed i danni ai tessuti renali”.

I ricercatori hanno scoperto che, a livello molecolare, il DHA agisce riducendo la leucocitosi (aumento smisurato di globuli bianchi), l’infiammazione sistemica, e lo stress ossidativo – tutti processi collegati con la crescita dei tumori.

>> Post più visto:
Gli integratori di Omega-3 fanno male?

Gli Omega-3 riducono ansia e infiammazione

Secondo un nuovo studio, gli omega-3 possono ridurre significativamente sia l’infiammazione dell’organismo che i sintomi dell’ansia e dello stress psicologico.

Quando l’organismo viene attaccato da agenti esterni o interni nocivi reagisce con un’infiammazione caratterizzata dall’elevata presenza di sostanze chiamate citochine.

Gli omega-3, secondo quanto riportato dalla rivista Brain, Behaviour and Immunity su cui è stato pubblicato lo studio, sono in grado di ridurre il livello di citochine. La presenza di queste sostanze, che promuoverebbero l’infiammazione è anche stata collegata all’ansia e allo stress psicologico. Abbassando così il livello di citochine, i ricercatori dell’Università dell’Ohio intendevano appurare se si abbassava anche il livello di ansia.

Per valutare le loro ipotesi, i ricercatori hanno coinvolto un gruppo di 68 studenti in medicina. Questi sono stati poi suddivisi in due gruppi per ricevere rispettivamente un integratore a base di olio di pesce – che conteneva circa 4-5 volte la quantità di olio di pesce che si ricaverebbe da una porzione di salmone – o un placebo (una sostanza innocua).

«Abbiamo ipotizzato che la somministrazione ad alcuni studenti di supplementi omega-3 farebbe diminuire la loro produzione di citochine proinfiammatorie, rispetto ad altri studenti che hanno ricevuto solo un placebo», spiega Janice Kiecolt-Glaser, professore di psichiatria.

E i risultati le hanno dato ragione: difatti quelli che avevano ricevuto gli omega-3 hanno mostrato una riduzione del 20% di ansia, stress e disagio psicologico rispetto al gruppo placebo.

Fonte in italiano:
La Stampa 15/07/2011
Fonte in inglese:
Brain, Behavior, and Immunity 07/2011

 

>> Post più visto:
Gli integratori di Omega-3 fanno male?

L’Olio di Pesce aiuta la salute del cervello

Gli integratori di olio di pesce aiutano la salute del cervello e migliorano le capacita’ cognitive.

Lo hanno dimostrato i ricercatori dell’Alzheimer’s Disease and Memory Disorders Center di Providence (Stati Uniti), guidati da Lori Daiello. Secondo i loro risultati, che sono stati resi noti all’International Conference on Alzheimer’s Disease di Parigi (Francia), l’assunzione di olio di pesce e’ correlata a un maggior volume delle aree del cervello responsabili della memoria e del pensiero e a una diminuzione dell’ampiezza delle cavita’ cerebrali, i ventricoli.

Allo stesso tempo, chi assume questi integratori ha migliori capacita’ cognitive.

Fonte:
Agenzia Asca 02/08/2011

>> Post più visto:
Gli integratori di Omega-3 fanno male?