Stimola il tuo sistema immunitario

Negli ultimi anni sono stati condotti molti studi al riguardo, che hanno messo in evidenza importantissimi aspetti positivi degli omega-3 nei confronti della risposta immunitaria.

I risultati delle prime ricerche sono stati confermati da studi clinici che hanno dimostrato l’efficacia degli integratori a base di olio di pesce, ricco di Omega-3, di modulare l’attività delle molecole proinfiammatorie e dei fattori coinvolti nella risposta immunitaria.

Nel 2013, alcuni ricercatori dell’University of North Carolina e della Michigan State University hanno verificato che nelle cavie da laboratorio l’olio di pesce ricco di DHA ha migliorato l’attività dei linfociti di tipo B – che svolgono diversi ruoli chiave nella risposta immunitaria alle infezioni:

  • Stimolare la produzione di anticorpi
  • Stimolare la produzione di peptidi antimicrobici
  • Presentare antigeni ai linfociti T del sistema immunitario
  • Stimolare la produzione di citochine del sistema immunitario

Le infezioni influenzali delle persone in genere iniziano e si stabiliscono nel tratto respiratorio, dove i linfociti B (e i linfociti T) formano la prima linea di difesa.
Sulla base di questa scoperta, i ricercatori hanno ipotizzato che gli Omega-3 DHA possono aiutare la risposta immunitaria alle infezioni, inclusa l’influenza, modulando la risposta infiammatoria del corpo.

Un successivo studio è stato condotto nel 2018 da ricercatori della East Carolina University, della University of Stirling (UK), della University of Colorado e della University of North Carolina.
Gli scienziati hanno testato gli effetti dell’olio di pesce concentrato ad alto contenuto di DHA sui linfociti B su esseri umani.
I ricercatori hanno verificato gli effetti dell’assunzione di integratori da 1 g di olio di pesce concentrato al giorno rispetto a coloro a cui veniva somministrato 1 g di olio di oliva per controllo.

Dopo 3 mesi gli effetti dell’olio di pesce sui linfociti di tipo B hanno sorpreso positivamente gli studiosi.
“Gli studi sugli animali hanno mostrato costantemente che gli Omega-3 migliorano sensibilmente i vari aspetti del sistema immunitario, compresa l’infiammazione“, ha dichiarato il Prof. Shaikh, ricercatore capo dello studio e professore associato di nutrizione presso l’Università della Carolina del Nord. “Ad oggi, gli effetti degli Omega-3 sui linfociti B non erano stati ben studiati negli esseri umani. Siamo stati entusiasti di osservare le notevoli proprietà immunitarie dell’olio di pesce ad alta concentrazione di DHA sui linfociti B negli esseri umani.”

Link allo studio in inglese: Science Direct

Gli Omega 3 favoriscono la fertilità maschile

Uno studio pubblicato su JAMA Network ha dimostrato un’associazione tra assunzione di integratori di olio di pesce e un numero maggiore di spermatozoi e di ormoni che favoriscono la fertilità maschile.

I ricercatori di diverse università della Danimarca in collaborazione con l’Università di Harvard a Boston (Usa) tra il 2021 e il 2017 hanno studiato 1.679 giovani volontari, tra i partecipanti alle visite per l’arruolamento nelle forze armate della Danimarca.

La loro età media era di 19 anni e 98 di loro hanno riferito di aver assunto integratori di olio di pesce nei tre mesi precedenti.
Rispetto a chi non aveva utilizzato integratori, i volontari che avevano assunto olio di pesce per almeno 60 giorni durante i tre mesi precedenti avevano un numero di spermatozoi più elevato, una proporzione maggiore di cellule spermatiche normali, un volume di sperma medio più elevato e una dimensione testicolare media maggiore.

Anche gli ormoni indicatori di una migliore funzione testicolare, compreso il testosterone, erano a livelli migliori rispetto a coloro che non assumevano integratori.

Inoltre i volontari che avevano assunto integratori per più di 60 giorni avevano una migliore funzione testicolare rispetto ai partecipanti che li avevano assunti per un tempo minore.

Link allo studio in inglese: JAMA Network

Combatti l’ansia senza medicinali

Una metanalisi di 19 studi clinici, pubblicata su JAMA Network Open, suggerisce che una supplementazione di Omega-3 possa essere utile per il controllo degli stati d’ansia.

L’ impiego dei grassi essenziali nella prevenzione di disturbi dell’umore si basa sulla presenza degli Omega-3 nella membrana cerebrale: gli scienziati suggeriscono che nel cervello queste sostanze possono influenzare “diversi processi neurobiologici, come neurotrasmissioneneuroplasticità e infiammazione“.

Nella ricerca un team di ricercatori giapponesi ha preso i dati di 19 studi clinici, con un totale di 1.203 partecipanti, e hanno valutato gli effetti ansiolitici degli Omega-3 nei pazienti con elevati sintomi di ansia, indipendentemente dalla diagnosi clinica.

Anche se si tratta di studi diversi fra loro per il tipo di partecipanti e per i modi in cui è stata misurata l’ansia, in ogni caso si è vista una significativa riduzione dell’ansia nei gruppi trattati con Omega-3 rispetto ai gruppi placebo, cioè a cui era stata somministrata una sostanza inerte.

È interessante notare che gli effetti positivi degli Omega-3 erano particolarmente pronunciati per le persone che avevano avuto diagnosi di malattia psichiatrica.
L’analisi ha mostrato che i pazienti che ne hanno beneficiato maggiormente sono stati quelli che hanno assunto almeno 2.000 mg di Omega-3 al giorno.

Il coordinatore dello studio, il Dr. Yutaka Matsuoka del National Cancer Center giapponese, ha osservato che gli Omega-3 potrebbero essere una “alternativa promettente” per i pazienti che non hanno ha risposto ad altri approcci.

Per ottenere la dose consigliata nello studio, sono sufficienti 4 capsule di A-M B-Well PGFO oppure 1 cucchiaino da tè di Liquid Gold al giorno.

Link allo studio in inglese: JAMA Network

Gli Omega-3 migliorano del 25% la visione notturna

Omega-3 visione notturna

Secondo un nuovo studio gli integratori di olio di pesce possono migliorare significativamente la “visione notturna”.

E’ noto che le cellule della retina sono ricche di Omega-3.

Un team di ricercatori dell’Università di Loughborough, nel Regno Unito, ha verificato gli effetti degli Omega-3 presenti negli oli di pesce sulle capacità visive per l’adattamento al buio.
Per fare questo, il team di ricerca ha chiesto a un gruppo di 19 partecipanti di identificare una serie di numeri, di luminosità decrescente.
I partecipanti hanno quindi assunto per 4 settimane un integratore ad alta concentrazione di Omega-3 (EPA e DHA), poi i partecipanti hanno nuovamente visitato il laboratorio e ripetuto lo stesso test.

I ricercatori hanno scoperto che dopo l’assunzione di olio di pesce, in media, le persone potevano identificare immagini con luminosità più debole del 25%.

Sei settimane dopo aver assunto gli integratori, i partecipanti hanno eseguito nuovamente lo stesso test. I risultati hanno mostrato che la “visione notturna” dei partecipanti era tornata ai livelli originali.

Gli scienziati hanno affermato che analizzando i livelli ematici di Omega-3 prima, durante e dopo i test, è stato dimostrato un legame diretto tra i livelli di acidi grassi Omega-3 nel corpo e il miglioramento delle capacità visive.

Il Dr. Paul Kelly, uno degli autori dello studio, ha sottolineato che ” un miglioramento del 25% è significativo, soprattutto perché viene fornito tramite una semplice assunzione di integratori. “

Link allo studio in inglese

Omega 3, il carburante del cervello

Un nuovo studio effettuato da alcuni cardiologi dell’ Harvard Medical School di Boston, ha evidenziato che l’utilizzo di un integratore di Omega-3 per 30 mesi porta ad un netto miglioramento delle funzioni cerebrali.

Lo studio ha incluso 250 persone affette da malattia coronarica ma senza patologie al cervello (la coronaropatia, che rappresenta una delle principali cause di morte, è un fattore di rischio per la demenza in quanto riduce il flusso sanguigno all’encefalo).

Per 30 mesi, la metà dei partecipanti ha assunto integratori di Omega-3; mentre l’altra metà una sostanza inerte (placebo). 

Il gruppo che ha assunto gli integratori ha mostrato miglior coordinamento, velocità di reazione e memoria sia dopo un anno che dopo 30 mesi, rispetto al gruppo di controllo.

“Altri ricercatori hanno esaminato gli acidi grassi Omega-3 nelle persone che presentavano già deficit cognitivo o demenza”, ha dichiarato la dott.ssa Francine Welty, cardiologa della Harvard Medical School. “Ma le persone che abbiamo esaminato erano cognitivamente sane, quindi nella ricerca si è evidenziato un beneficio dagli acidi grassi Omega-3 anche prima che inizi il declino cognitivo.”

La dott.ssa Welty ha affermato che nello studio è stata utilizzata la più alta dose di Omega-3 approvata dalla Food and Drug Administration (3,3 g al giorno di EPA e DHA).

La ricerca è stata pubblicata dalla prestigiosa American Heart Association.

Fonte in inglese: American Heart Association

Salute del cuore: quale dose di Omega-3 e’ piu’ efficace?

Secondo una nuova meta-analisi di studi clinici randomizzati dei ricercatori della Harvard TH Chan School of Public Health e del Brigham and Women’s Hospital di Boston (USA), pubblicata sul Journal of the American Heart Associationle persone che hanno utilizzato integratori di olio di pesce (Omega-3) hanno avuto minori rischi di infarto e altri eventi cardiovascolari, rispetto a coloro a cui era stato somministrato una sostanza inerte (placebo).

Gli scienziati hanno trovato un’associazione tra l’integrazione giornaliera di Omega-3 e il rischio ridotto della maggior parte delle malattie cardiovascolari, inclusi infarto e morte per malattia coronarica.

“Questa meta-analisi fornisce le prove più aggiornate relative agli effetti della supplementazione di omega-3 sul rischio cardiovascolare. Abbiamo trovato significativi effetti protettivi dell’integrazione giornaliera di omega-3 contro la maggior parte dei rischi cardiovascolare e i benefici aumentano con dosi di omega-3 più elevate “, ha affermato il Dr. Hu, primo autore dello studio.

La popolazione totale analizzata dal Dr. Hu e colleghi ha incluso oltre 120.000 adulti in 13 studi randomizzati in tutto il mondo.
L’analisi ha incluso lo studio VITAL, il più grande studio randomizzato sugli Omega-3 ad oggi.

I risultati hanno mostrato che le persone che assumevano integratori giornalieri di olio di pesce (Omega-3), rispetto a quelli che assumevano un placebo, hanno avuto un rischio ridotto per la maggior parte delle malattie cardiovascolari, incluso un rischio ridotto dell’8% per infarto e morte per malattia coronarica.
L’associazione era particolarmente evidente a dosi più elevate di integrazione di olio di pesce.

Questa scoperta può suggerire che una dose di integrazione di Omega-3 di origine marina al di sopra degli 840 mg al giorno (utilizzati nella maggior parte degli studi clinici randomizzati) può fornire maggiori riduzioni del rischio cardiovascolare.
Dato che diversi milioni di persone sperimentano problematiche cardiovascolari in tutto il mondo ogni anno, anche piccole riduzioni del rischio possono tradursi in centinaia di migliaia di infarti e decessi evitati, secondo i ricercatori.

Fonte in inglese: Journal of the American Heart Association

Depressione: gli Omega-3 aiutano?

L’insieme dei dati raccolti nel corso di molti anni di sperimentazioni aveva portato ad ipotizzare che un consumo irregolare di Omega-3 e un alterato metabolismo degli acidi grassi essenziali (Omega-3 e Omega-6) poteva contribuire allo sviluppo delle principali forme di depressione conosciute, suggerendo che gli Omega-3 potessero essere utili anche nel trattamento dei sintomi.

La più ampia rassegna al mondo sull’impiego dei supplementi nutritivi in psichiatria, condotta dall’Istituto di Ricerca sulla Salute dell’Università di Western Sydney, ha ora dimostrato l’efficacia degli integratori di Omega-3 come trattamento complementare contro il disturbo depressivo.

Pubblicata sulla rivista specializzata World Psychiatry, la ricerca è stata guidata dal docente di salute mentale integrativa Jerome Sarris.
Sotto la guida dell’esperto, i ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 10 mila persone con disturbi di salute mentale, raccolti tramite 33 sperimentazioni randomizzate.
 
Dai dati sono emerse prove solide sull’impiego dei supplementi di Omega-3, in combinazione con gli antidepressivi, per il trattamento della depressione.

Secondo alcuni studi possono anche fornire benefici nella cura dei sintomi del disturbo nell’attenzione.

I risultati della ricerca portano a concludere che gli Omega-3 possono migliorare tutta una serie di sintomi caratteristici della depressione: tristezza, mancanza di energie, stati ansiosi, insonnia, diminuzione della libido, tendenza al suicidio.

Fonte in italiano: SkyTG24

Fonte in inglese: World Psychiatry

Gli Omega-3 possono contrastare l’insorgenza del diabete?

Gli Omega-3 possono “rallentare o arrestare la progressione” del diabete di tipo I.

Questi i risultati, pubblicati su ‘CellR4’, di uno studio internazionale coordinato dal Prof. Camillo Ricordi, nominato da Expertscape “massimo esperto mondiale per la cura del diabete”, direttore del Diabetes Research Institute e Cell Transplant Center dell’Università di Miami e componente del Consiglio superiore di sanità.
 
Si stima che in Italia vivano almeno 16.000 bambini affetti da diabete di tipo I e che ogni anno circa 1.500 bambini presentino l’esordio della malattia.

In quasi tutti i soggetti pediatrici l’esordio del diabete di tipo I si mostra con livelli bassi di vitamina D nel sangue e un rapporto tra omega-6 e omega-3 sbilanciato” – spiega il Prof. Ricordi.
“Secondo il test ‘AA:EPA Ratio’, che valuta lo stato infiammatorio silente del soggetto, il rapporto corretto tra omega-6 e omega-3 nel sangue deve essere 1 a 5 o 1 a 3.
Se invece gli omega-6 si alzano, la situazione infiammatoria peggiora e quando l’alimentazione è ricca di zuccheri raffinati e povera di polifenoli, ecco che il diabete esplode”.

“Quindi da questo e altri studi, come il ‘Poseidon’ – prosegue l’esperto – sta emergendo che il diabete di tipo I potrebbe essere una condizione predisponente legata in parte alla carenza di vitamina D e di Omega-3.
Un’integrazione di questi nell’alimentazione potrebbe essere un’azione preventiva in grado di rallentare o arrestare la progressione della malattia”. 

Fonte in italiano: Adnkronos Salute

Fonte in inglese: CellR4

Quali sono i migliori Omega-3?

L’olio di pesce di Grado Farmaceutico nella forma di Trigliceride Naturale (TG) ha dimostrato di essere l’integratore di Omega-3 migliore in assoluto.
E le evidenze scientifiche continuano a darci ragione.

La struttura chimica in cui gli omega-3 EPA e DHA si trovano naturalmente nell’olio di pesce è quella dei trigliceridi (TG), ed è la stessa presente in A-M B-Well PGFO.
Esistono in commercio degli integratori di Omega-3 ad alta concentrazione che, utilizzando un metodo di produzione che permette di risparmiare sui costi, hanno invece la struttura chimica di estere etilico (EE). Qual è la differenza?

In una meta-analisi pubblicata l’8 agosto 2019 sull’American Journal of Clinical Nutrition, un team internazionale guidato da scienziati della Penn State University (Pennsylvania, USA), ha analizzato il livello di omega-3 nel sangue di 1422 persone.

In particolare, la ricerca ha verificato il tipo e la quantità giornaliera di omega-3 assunta, e dopo quanto tempo dall’assunzione si raggiungeva nelle membrane dei globuli rossi la quantità di omega-3 raccomandata per mantenere la salute di cuore, cervello, occhi e articolazioni.

Gli scienziati hanno verificato per il 95% delle persone sono necessari circa 2 g al giorno di omega-3 EPA + DHA, ma anche che gli integratori di omega-3 nella forma del trigliceride (TG) hanno aumentato i livelli nel sangue di omega-3 più degli integratori di omega-3 nella forma di estere etilico (EE).

Infatti, per raddoppiare in 13 settimane la concentrazione ematica di omega-3, nel caso di un integratore in forma di trigliceride (TG) come A-M B-Well sono necessari solo 1750 mg di omega-3, mentre ne sono richiesti ben 2500 mg se si utilizzano integratori in forma EE.

Questo significa che bastano solo 3 capsule di A-M B-Well PGFO per raggiungere le dosi raccomandate, mentre le capsule salgono a 4 se si utilizza un integratore in forma di estere etilico (EE).

In altre parole, si possono risparmiare 30 capsule al mese utilizzando omega-3 in forma TG come A-M B-Well PGFO oppure Liquid Gold (guarda l’etichetta o il certificato IFOS per verificare il tipo di omega-3 contenuto in un prodotto).

Una ulteriore conferma della maggiore biodisponibilità degli omega-3 in forma di trigliceride naturale.

Fonte in inglese: American Journal of Clinical Nutrition

Gli Omega-3 abbassano il rischio di cancro al colon retto

Nei Paesi occidentali il cancro del colon-retto rappresenta il secondo tumore maligno per incidenza; in Italia si stima che questa malattia colpisca circa 23.000 donne e 30.000 uomini ogni anno.

Su questo argomento è stata pubblicata  su Clinical Gastroenterology and Hepatology una ricerca condotta da ricercatori dell’Università di Oxford e dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).

Nell’ambito dello studio, gli scienziati hanno esaminato le abitudini alimentari di 476.160 persone di 10 Paesi europei, tra cui l’Italia.

I dati dello studio EPIC (European Prospective Investigation) hanno mostrato che coloro che includevano il pesce nella propria alimentazione per più di 3 volte alla settimana avevano il 12% in meno di probabilità di sviluppare la malattia rispetto a chi evitava il pesce.

La dott.ssa Anna Diaz Font, del World Cancer Research Fund che ha finanziatolo studio, ha dichiarato: “La nostra analisi fornisce un contributo sostanziale al crescente numero di studi che collegano il consumo di pesce a un rischio potenzialmente inferiore di cancro al colon retto. Il suo consumo dovrebbe essere incoraggiato come parte di una dieta sana”.

Gli scienziati attribuiscono alle proprietà antinfiammatorie degli Omega-3 la riduzione del rischio per questo tipo di tumore.
Commentando il potenziale meccanismo d’azione, il team di ricercatori ha dichiarato: “Gli Omega-3 possono inibire lo sviluppo del cancro attraverso la produzione di eicosanoidi che possiedono proprietà anti-infiammatorie. “

Fonte in inglese: Clinical Gastroenterology and Hepatology