Gli Omega-3 potrebbero essere utili nella lotta contro alcuni tumori maligni dato che rallentano la progressione del cancro.
A sostenerlo è un gruppo di ricercatori dell’Università di Leuven (Belgio) che ha approfondito tesi e studi che già in passato sottolineavano l’importanza del consumo di Omega-3.
Per gli esperti questi acidi grassi buoni, e in particolare l’acido docosaesaenoico (DHA), potrebbero aiutare il rallentamento dell’avanzata di alcuni tipi di cancro, tra cui quello al seno e al colon.
In particolare, sembra che il DHA “avveleni” di fatto i tumori, agendo sulle cellule tumorali attraverso un fenomeno chiamato ferroptosi, un morte cellulare legata alla perossidazione di alcuni acidi grassi.
Nel giro di poche settimane, i risultati sono stati “impressionanti e sorprendenti”, come li definiscono gli stessi Autori: “Abbiamo scoperto che alcuni acidi grassi stimolano le cellule tumorali mentre altri le uccidono e il DHA è un vero e proprio veleno”.
Lo studio ha previsto anche una fase in cui è stata somministrata una dieta con elevata concentrazione di DHA a cavie affette da patologie tumorali.
Le cavie con dieta arricchita in DHA hanno tutte mostrato un significativo rallentamento della progressione delle patologie neoplastiche.
“Per un adulto – concludono gli studiosi -si consiglia di consumare almeno 250 mg di omega-3 DHA al giorno.
Ma le indagini dimostrano che la nostra alimentazione fornisce in media solo da 50 a 100 mg al giorno. Questi valori sono ben al di sotto dell’assunzione minima raccomandata”.
Nel caso la tua alimentazione non fosse ricca di Omega-3 DHA, ti ricordo che 1 capsula di A-M B-Well PGFO contiene 200 mg di DHA, mentre 1 cucchiaino da tè di Liquid Gold ne contiene ben 1000 mg.
Fonte in italiano: Il Giornale
Fonte in inglese: Cell Metabolism
Omega 3: non solo per il cuore ma anche per i muscoli
Il naturale invecchiamento dei muscoli può essere contrastato stimolando il loro metabolismo con l’assunzione degli acidi grassi Omega 3 EPA e DHA.
A dimostrarlo è una meta-analisi di 66 studi scientifici apparsa sulle pagine di Clinical Nutrition ESPEN, in cui i ricercatori della University of Southampton (Regno Unito) hanno studiato l’efficacia dell’assunzione giornaliera di Omega-3 sulla degenerazione muscolare (sarcopenia).
La perdita di massa muscolare è particolarmente evidente nelle persone anziane, ma ne può soffrire anche chi è costretto a lunghi periodi di inattività fisica.
I risultati indicano che esiste un effetto positivo dell’integrazione di Omega-3 sulla massa e sulla forza muscolare.
Le conoscenze attuali dimostrano quindi che l’impoverimento della massa muscolare non è un fenomeno del tutto incontrollabile.
Anzi, sono sufficienti pochi grammi al giorno di Omega-3 per riattivare la sintesi delle proteine dei muscoli, dimostrando l’esistenza di una interazione tra gli acidi grassi Omega-3 e il metabolismo delle proteine nei muscoli umani.
E l’integrazione alimentare con gli Omega-3 è una strategia sicura, semplice ed economica per contrastare la sarcopenia.
Omega 3: Un Prezioso Alleato per il Cervello
Uno studio condotto in Svezia dai ricercatori del Karolinska Institutet su alcuni pazienti affetti da Alzheimer dimostra che l’assunzione di integratori di Omega-3 ha effetti molto positivi sulla memoria.
Secondo la ricerca gli integratori riescono a rallentare il deterioramento cognitivo causato dalla malattia.
Questo studio è stato condotto su 33 persone affette da Alzheimer, a 18 di loro sono stati somministrati gli integratori a base di omega 3 sia al mattino che la sera.
Ai restanti pazienti invece non è stato somministrato nulla.
Lo studio è andato avanti per sei mesi, e le 33 persone sono state sottoposte spesso a vari test della memoria.
In tutti coloro che hanno assunto gli integratori la funzionalità della memoria è rimasta stabile.
Coloro che invece non hanno assunto alcun tipo di integratore sono peggiorati dal punto di vista delle loro abilità mnemoniche.
“Il miglior consiglio che abbiamo da offrire in questo momento è di essere fisicamente attivi e di includere gli omega-3 nell’alimentazione, sotto forma di pesce azzurro o come integratori.
Possiamo vedere una differenza nei risultati dei test di memoria.
I pazienti che assumevano integratori di omega-3 in una fase iniziale della malattia hanno ottenuto punteggi migliori”, ha affermato la neuroscienziata Yvonne Freund-Levi.
Più Omega-3, meno dolore
L’emicrania è una delle malattie neurologiche più comuni e colpisce un miliardo di persone in tutto il mondo.
Gli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 sono precursori delle ossilipine, sostanze coinvolte nella regolazione del dolore e dell’infiammazione.
I derivati degli Omega 3 sono associati ad effetti antinocicettivi (cioè riducono la sensazione dolorosa) e antinfiammatori, mentre le ossilipine derivate dagli Omega-6 peggiorano il dolore e provocano emicrania.
Dato che il corpo umano non è in grado di sintetizzare né gli Omega-3 (EPA e DHA), né gli Omega-6 (acido linoleico), i loro livelli nell’organismo possono essere regolati attraverso l’alimentazione o l’integrazione.
In uno studio pubblicato nel luglio 2021 sul British Medical Journal, alcuni ricercatori americani hanno analizzato l’effetto di tre diete su altrettanti gruppi di pazienti: una prevedeva l’aumento di Omega-3 con un costante consumo di Omega-6; la seconda un incremento di Omega-3 e una riduzione di Omega-6; la terza, di controllo, manteneva i consumi tradizionali.
I risultati hanno premiato i due regimi dietetici ad alto contenuto di Omega-3: l’alimentazione che prevedeva il solo aumento di Omega-3 ha comportato una riduzione media di due giorni di cefalea al mese, mentre il gruppo che ha seguito un’alimentazione ad alto contenuto di Omega-3 e basso livello di Omega-6 ha visto una riduzione di ben quattro giorni di cefalea al mese.
I partecipanti ai due gruppi hanno anche riportato mal di testa più brevi e meno gravi rispetto a quelli del gruppo di controllo con alimentazione invariata.
I risultati della ricerca sono notevoli anche per l’ampiezza della risposta all’intervento: gli studi clinici sui trattamenti farmacologici recentemente approvati per la prevenzione dell’emicrania, come gli anticorpi monoclonali, hanno riportato riduzioni di circa 2,5 giorni di cefalea al mese, rispetto ai 2-4 giorni di emicrania in meno ottenuti con un’alimentazione ricca di Omega-3.
Questi risultati notevoli sono ancora più entusiasmanti perché circa due terzi dei partecipanti allo studio soffriva di emicrania cronica (più di 15 giorni di cefalea al mese) e poco più della metà soffriva di cefalea da abuso di farmaci, patologie che sono tipicamente più refrattarie anche al trattamento con i farmaci.
La quantità di Omega-3 utilizzata nello studio (1,5 grammi di EPA e DHA al giorno), può essere facilmente raggiunta con 2 capsule di A-M B-Well PGFO oppure 1/3 di un cucchiaino da tè di Liquid Gold.
Fonte in inglese: British Medical Journal
Fonte in italiano: La Repubblica
Omega 3 contro stress e infiammazione
Uno studio suggerisce che un’alta dose giornaliera di un integratore di omega-3 può aiutare a rallentare gli effetti dell’invecchiamento, sopprimendo i danni e aumentando la protezione a livello cellulare.
I ricercatori della Ohio State University hanno scoperto che gli integratori che contenevano 2,5 grammi di acidi grassi polinsaturi omega-3 , la dose più alta testata, erano i migliori per aiutare il corpo a resistere agli effetti dannosi dello stress.
Durante un evento stressante in laboratorio, i partecipanti che assumevano integratori di omega-3 hanno prodotto meno cortisolo (l’ormone dello stress) e livelli più bassi di citochine pro-infiammatorie, rispetto al gruppo che aveva assunto una sostanza inerte (placebo).
E mentre dopo l’evento stressante i livelli di composti protettivi sono diminuiti drasticamente nel gruppo placebo, non sono state rilevate tali diminuzioni nelle persone che assumevano omega-3.
I potenziali effetti anti-invecchiamento sono stati considerati particolarmente evidenti perché si sono verificati in persone sane ma anche sedentarie, in sovrappeso e di mezza età, tutte caratteristiche che potrebbero portare a un rischio maggiore di invecchiamento accelerato.
Ti ricordo che bastano 3 capsule di A-M B-Well PGFO oppure mezzo cucchiaino da tè di Liquid Gold per raggiungere le quantità suggerite dallo studio.
Vuoi vivere più a lungo? Aumenta gli Omega-3
Uno studio pubblicato su Nature Communications da un gruppo di ricerca internazionale costituito da più di 50 ricercatori ha analizzato i dati di 17 studi condotti in 4 continenti.
Dalla ricerca è emerso che, nelle persone con i livelli di acidi grassi omega-3 nel sangue più alti, il rischio di morte era significativamente inferiore.
In totale sono stati analizzati i dati di 42.500 persone seguite per un tempo medio di 16 anni.
I ricercatori hanno scoperto che il gruppo con i livelli di omega-3 più elevati aveva un rischio di morte per tutte le cause inferiore del 13% rispetto al gruppo con livelli più bassi.
Inoltre, sono stati in grado di analizzare riduzioni del rischio statisticamente significative per tre principali cause di morte.
Per le malattie cardiovascolari è emersa una riduzione del 15%, per il cancro il calo è stato dell’11% mentre è emersa una riduzione del 13% del rischio di morte per tutte le altre cause combinate.
Il dottor William S. Harris, autore principale dello studio, ha sintetizzato i risultati: “i dati pubblicati mostrano che, nel lungo termine, avere livelli di omega-3 elevati nel sangue può aiutare a mantenere la salute generale migliore.”
“Questo sguardo completo agli studi osservazionali sugli acidi grassi omega-3 nel sangue indica che gli omega-3 a catena lunga EPA e DHA, solitamente ottenuti dal pesce, sono fortemente associati alla diminuzione della mortalità per tutte le cause, mentre i livelli degli omega-3 vegetali 3 acido alfa-linolenico (ALA) lo sono meno “, ha affermato Tom Brenna, PhD, professore nutrizione umana e chimica della Dell Medical School dell’Università del Texas.
Gli Omega-3 sono utili per chi fa sport?
Secondo uno studio pubblicato il 21 ottobre 2020 e condotto da ricercatori dell’Università Cattolica di San Antonio di Murcia (Spagna), l’integrazione con grassi Omega-3 DHA + EPA può fornire benefici cardiorespiratori e migliorare la potenza muscolare nei ciclisti dilettanti.
Ai partecipanti della ricerca su 50 ciclisti dilettanti pubblicato sul Journal of the International Society of Sports Nutrition, sono stati somministrati Omega-3 DHA e EPA oppure una sostanza inerte (placebo) per un totale di 30 giorni.
I ciclisti hanno completato due test, uno all’inizio e l’altro alla fine dello studio.
Prima e dopo, i ricercatori hanno misurato la “soglia ventilatoria 2”, nota anche come “soglia del lattato”, che è l’intensità dell’esercizio al di sopra della quale il respiro diventa affannoso, ed è limitata dall’accumulo nel flusso sanguigno del lattato, un sottoprodotto della respirazione cellulare.
Nella seconda misurazione, il gruppo che senza saperlo aveva assunto Omega-3 ha mostrato un aumento significativo della potenza erogata e del periodo di tempo in cui è stato possibile continuare il test rispetto al gruppo che aveva assunto placebo, evidenziando grazie agli Omega-3 un miglioramento della capacità aerobica e del recupero della frequenza cardiaca.
I risultati entusiasmanti e promettenti dello studio vanno ad aggiungersi ad una crescente letteratura scientifica che conferma un miglioramento dell e prestazioni sportive grazie agli Omega-3.
Quanti Omega-3 occorrono ai bambini?
Che gli Omega-3 siano importanti per lo sviluppo del cervello di bambini e adolescenti è un fatto assodato da numerosi studi scientifici, ma esiste una dose minima sotto alla quale non si hanno benefici?
In una nuova revisione della letteratura scientifica, pubblicata su Nutrients, sono stati analizzati 33 studi precedenti per cercare di stabilire la quantità minima di Omega-3 necessaria per avere dei benefici.
Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, lo studio ha evidenziato che non solo esiste un beneficio cognitivo nell’integrazione di Omega-3 nei bambini, ma che il beneficio dipende da un’assunzione minima di EPA e DHA.
I ricercatori hanno identificato 33 studi da includere nella loro revisione, che erano tutti studi cognitivi randomizzati controllati con placebo con partecipanti di età compresa tra 4 e 25 anni che ricevevano integratori di omega-3 EPA e / o DHA.
Di questi, 21 studi hanno seguito partecipanti in via di sviluppo tipico, mentre gli altri 12 hanno seguito partecipanti con un disturbo, come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
Un effetto positivo sulle misure cognitive è stato riscontrato quando gli studi hanno riportato che il livello di Omega-3 nelle membrane dei globuli rossi, espresso come percentuale degli acidi grassi totali, raggiungeva almeno il 6%.
“Sembra probabile che per mostrare gli effetti positivi della supplementazione di Omega-3 dovrebbe essere raggiunto un livello sufficiente di EPA e DHA nel corpo”, hanno scritto i ricercatori. “
La maggioranza degli studi ha rilevato che una dose giornaliera di almeno 450 mg di DHA e EPA ha mostrato miglioramenti cognitivi nei bambini in via di sviluppo.
Per ottenere la dose raccomandata di almeno 450 mg di DHA e EPA è sufficiente assumere 1 capsula di A-M B-Well PGFO (anche svuotandola in qualche cibo, purchè non caldo) oppure poche gocce di Liquid Gold (1/4 di un cucchiaino da tè).
Non tutti gli Omega-3 sono uguali
Negli ultimi anni i semi di lino, la canapa e i semi di chia si sono affermati nelle diete alla moda e sono riusciti a posizionarsi nell’immaginario popolare come una valida fonte di Omega 3, elemento fondamentale per la nostra salute.
Tuttavia, numerosi studi scientifici dimostrano che il vero contributo di Omega-3 da fonti vegetali è scarso.
Nei momenti in cui una buona alimentazione è una delle nostre più grandi armi per la difesa della salute, diventa imperativo essere adeguatamente informati e demistificare tendenze errate che possono minacciare il nostro benessere.
Gli Omega 3 più importanti sono l’acido linolenico (ALA), l’acido eicosapentaenoico (EPA), e acido docosaesaenoico (DHA).
In nessun caso l’organismo è in grado di produrli, quindi per acquisirli è fondamentale una corretta alimentazione o l’uso di integratori.
Gli Omega 3 possono provenire dal pesce (EPA e DHA) o dai vegetali (ALA).
Numerosi studi suggeriscono che i benefici apportati dagli Omega-3 di origine vegetale sono notevolmente inferiori a quelli di origine animale.
EPA e DHA hanno dimostrato di essere maggiormente biodisponibili e quindi di avere maggiori effetti benefici rispetto alla forma ALA.
EPA e DHA sono quindi gli unici tipi di Omega-3 che in pochi mesi di assunzione possono spostare l’equilibrio verso una maggiore salute generale. [Fonte].
Il nostro corpo converte l’ALA in EPA con un’efficienza che varia tra 0,2% e 21% e quella dell’ALA in DHA varia tra lo 0% ed il 9% [Fonte].
La conversione dell’ALA in EPA e DHA è influenzata da molti fattori, quali il sesso e l’età (purtroppo con l’invecchiamento si riduce molto).
Quindi il contributo di Omega-3 che l’olio di pesce o gli integratori alimentari che combinano EPA e DHA possono dare direttamente è almeno di 10 volte maggiore rispetto alle fonti vegetali (che sono comunque importanti ma per altri benefici, come ad esempio l’apporto di fibre).
Ecco perché è consigliabile consumare molte fonti animali e vegetali di Omega-3 e, se necessario, utilizzare integratori alimentari che contengano dosi elevate di EPA e DHA come A-M B-Well Omega-3 e Liquid Gold.
Quanti Omega-3 devi assumere per ridurre il rischio di infarto?
Sulla rivista Mayo Clinic Proceedings è stata pubblicata l’analisi più completa mai realizzata sul ruolo degli omega-3 nella prevenzione cardiovascolare.
La meta-analisi, che è una revisione approfondita di 40 studi clinici, evidenzia l’importanza di dosaggi più elevati, rispetto a quelli attualmente consigliati, per ottenere migliori effetti sulla salute del cuore.
L’enorme numero di dati presi in considerazione per la ricerca suggerisce come l’integrazione di omega-3 sia una ottima strategia per la prevenzione di condizioni patologiche, che causano ogni anno milioni di decessi in tutto il mondo, e la necessità di rivedere le quantità di Omega-3 DHA e EPA raccomandate fino ad ora.
Il nuovo studio ha svelato che l’integrazione con omega-3 è associata a un ridotto rischio di eventi cardiovascolari; in particolare ad una riduzione del 35% del rischio di infarto del miocardio fatale, del 13% di infarto del miocardio, del 10% di malattia coronarica e del 9% di mortalità coronarica.
A differenza di studi precedenti, questo lavoro prende in considerazione la totalità degli studi disponibili sull’effetto delle quantità di omega-3 EPA e DHA. Il maggior numero di dati e la più ampia gamma di dosaggi ha consentito stime più precise e più solide dei rapporti dose-effetto. La meta-analisi ha incluso infatti ben 40 studi, analizzando i dati di 135.266 individui.
Per Ellen Schutt, direttore esecutivo di GOED (Global Organization for EPA & DHA), lo studio rappresenta l’analisi più completa realizzata fino ad oggi sul ruolo degli omega-3 nella prevenzione cardiovascolare, e getta le basi per rivedere le raccomandazioni sulle quantità di EPA e DHA.
“In passato non sembrava avere molto senso raccomandare un dosaggio elevato con la consapevolezza che pochi consumatori ci sarebbero arrivati o che ciò avrebbe potuto dissuadere alcuni consumatori anche solo dal provare ad assumere omega-3.
Ma ora, con l’avvento di integratori alimentari a concentrazione più elevata”, ha affermato Schutt, “sono possibili dosaggi più elevati solo con un paio di softgel. Non è più necessario convincere i consumatori a prendere sei o otto softgel grandi al giorno come avrebbe potuto essere in precedenza”.
Il raggiungimento di elevate dosi di omega-3 può essere ottenuto facilmente assumendo solo due capsule di un integratore altamente concentrato come A-M B-Well PGFO, oppure mezzo cucchiaino da tè di Liquid Gold. Questi prodotti a base di olio di pesce purissimo contengono i preziosi omega-3 EPA e DHA in rapporto 2:1 sotto forma di trigliceridi, la forma che meglio consente l’assorbimento a livello intestinale.