I risultati ottenuti da una meta-analisi, pubblicata sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition, indicano che l’integrazione con Omega-3 è associata a una significativa riduzione della frequenza cardiaca.
La frequenza cardiaca a riposo, se elevata, rappresenta un potenziale fattore di rischio per il cuore.
E’ noto da tempo che gli Omega-3 EPA e DHA hanno molti effetti positivi sulla salute di cuore e vasi, che vanno dal miglioramento dei livelli lipidici nel sangue, alla riduzione di pressione sanguigna e frequenza cardiaca e quindi del rischio di malattia coronarica e morte cardiaca.
Per condurre la meta-analisi, cioè uno studio statistico che include i risultati di numerose ricerche su un argomento, i ricercatori hanno raccolto i dati di 51 studi, considerando in totale circa 3.000 persone.
Secondo gli autori dello studio, i dati hanno evidenziato prove cliniche importanti e aggiornate che dimostrano l’effetto sulla riduzione della frequenza cardiaca dell’integrazione con Omega-3, in particolare il DHA era associato a una riduzione media della frequenza cardiaca di 2,47 battiti per minuto.
Una riduzione di questo tipo corrisponde all’incirca ad una diminuzione del 7% del rischio di morte cardiaca improvvisa.