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Sai che chi assume Omega-3 ha un cervello più grande?

Secondo uno studio pubblicato su Neurology il 5 ottobre 2022, la struttura cerebrale e la funzione cognitiva migliorano con l’assunzione di Omega-3.

I risultati mostrano che i benefici degli Omega-3 sul cervello sono efficaci non solo sulle persone anziane, ma anche in quelle più giovani.

Il team di scienziati, guidati dalla Dott.ssa Claudia L. Satizabal, docente di Neurologia presso l’Università del Texas di San Antonio, ha affermato che “gli Omega-3 come EPA e DHA sono micronutrienti chiave che migliorano e proteggono il cervello” e che “i pazienti dovrebbero essere incoraggiati ad aumentare l’assunzione di Omega-3 con la dieta o mediante integratori”.

Lo studio su 2.183 partecipanti sani con età media di 46 anni ha rilevato che alte concentrazioni di Omega-3 nei globuli rossi apportano i seguenti benefici: 

 • un volume più grande dell’ippocampo (parte del cervello legata alla memoria); 
 • un migliore ragionamento astratto
 • una maggiore capacità di comprendere concetti complessi, usando il pensiero logico.

Ad oggi non è ancora chiaro come gli Omegga-3 proteggano il cervello.
Secondo una teoria i neuroni diventano instabili quando la loro membrana è povera di Omega-3.
Oppure la protezione potrebbe derivare dalle le proprietà antinfiammatorie degli Omega-3 DHA ed EPA.
 “È complesso. Non comprendiamo ancora tutto, ma abbiamo dimostrato che, se si aumenta un po’ il consumo di Omega-3, si sta proteggendo il cervello“, hanno affermato gli scienziati.

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Gli Omega-3 migliorano il cervello anche dei bambini

Pediatri e nutrizionisti si trovano concordi nel ritenere l’integrazione di Omega-3 di origine marina EPA e DHA di importanza fondamentale, visto possono avere un profondo impatto sul miglioramento delle capacità cognitive e intellettive dei bambini e dei ragazzi.

Una nuova sperimentazione clinica, condotta dai ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis, ha aggiunto ulteriori conferme sul campo.

Gli scienziati hanno infatti verificato che gli Omega-3 DHA possono migliorare significativamente la cognizione nei bambini gravemente malnutriti.

Da tempo viene utilizzato in Africa un alimento terapeutico (RUTF) a base di burro di arachidi fortificato con micronutrienti per ripristinare la massa corporea e muscolare dei bambini malnutriti.

La grande maggioranza dei bambini trattati si sono ripresi grazie al RUTF, ma con problemi cognitivi associati alla grave malnutrizione come difficoltà nel linguaggio, problemi di mobilità e problemi comportamentali.

Gli scienziati, sapendo che il DHA costituisce il 10% della materia cerebrale ed è il nutriente più importante per il cervello, hanno verificato per tre anni l’aggiunta di DHA all’alimento terapeutico.

I risultati, pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutritionmostrano un miglioramento del 22% rispetto ai bambini che hanno ricevuto il cibo terapeutico standard.

“Questo suggerisce che la mancanza di DHA stava limitando il miglioramento cognitivo”, ha detto il Prof. Manary, professore di pediatria a consulente dell’OMS a capo del progetto. “È una notizia fantastica, nel senso che il cibo terapeutico potenziato con DHA potrebbe ripristinare i cervelli malnutriti meglio di prima”.

Nel caso la tua alimentazione non fosse ricca di Omega-3 DHA, ti ricordiamo che 1 capsula di A-M B-Well PGFO contiene 200 mg di DHA, mentre 1 cucchiaino da tè di Liquid Gold ne contiene ben 1000 mg.

Fonte in inglese : Washington University School of Medicine

Omega 3: Un Prezioso Alleato per il Cervello

Uno studio condotto in Svezia dai ricercatori del Karolinska Institutet su alcuni pazienti affetti da Alzheimer dimostra che l’assunzione di integratori di Omega-3 ha effetti molto positivi sulla memoria.

Secondo la ricerca gli integratori riescono a rallentare il deterioramento cognitivo causato dalla malattia.
Questo studio è stato condotto su 33 persone affette da Alzheimer, a 18 di loro sono stati somministrati gli integratori a base di omega 3 sia al mattino che la sera.
Ai restanti pazienti invece non è stato somministrato nulla.
Lo studio è andato avanti per sei mesi, e le 33 persone sono state sottoposte spesso a vari test della memoria.
In tutti coloro che hanno assunto gli integratori la funzionalità della memoria è rimasta stabile.
Coloro che invece non hanno assunto alcun tipo di integratore sono peggiorati dal punto di vista delle loro abilità mnemoniche.

“Il miglior consiglio che abbiamo da offrire in questo momento è di essere fisicamente attivi e di includere gli omega-3 nell’alimentazione, sotto forma di pesce azzurro o come integratori.
Possiamo vedere una differenza nei risultati dei test di memoria.
I pazienti che assumevano integratori di omega-3 in una fase iniziale della malattia hanno ottenuto punteggi migliori”, ha affermato la neuroscienziata Yvonne Freund-Levi.

Fonte in inglese: Journal of Alzheimer’s Disease

Quanti Omega-3 sono necessari per fornire benefici al cervello?

Numerosi studi mostrano il potenziale preventivo degli acidi grassi Omega-3 per la demenza, e quanto siano necessari per lo sviluppo e il funzionamento del cervello.

Ma quanti Omega-3 è necessario assumere per ottenere dei benefici?

Secondo uno studio pilota della Keck School of Medicine dell’University of Southern California, a Los Angeles, la quantità di Omega-3 che riesce a raggiungere il cervello è solo il 10% degli omega-3 presenti nel circolo sanguigno, quindi per ottenere dei benefici sembrerebbe necessario assumere quantità maggiori di Omega-3 rispetto a quanto raccomandato fino ad oggi.
Nello studio, i ricercatori hanno reclutato 33 partecipanti che avevano fattori di rischio per l’Alzheimer ma non erano cognitivamente compromessi.
Ai membri del gruppo di trattamento è stato chiesto di assumere integratori contenenti più di 2 grammi di omega-3 al giorno per sei mesi.
I membri del gruppo di controllo hanno invece assunto placebo (una sostanza inerte) ogni giorno nello stesso periodo

Gli scienziati hanno raccolto campioni di plasma sanguigno e liquido cerebrospinale – un indicatore per verificare se gli Omega-3 hanno raggiunto il cervello – dai partecipanti all’inizio e di nuovo alla fine del periodo di studio.

I risultati delle analisi hanno mostrato che, alla fine dei sei mesi, i partecipanti che assumevano integratori di omega-3 avevano il 200% in più di Omega-3 nel sangue rispetto a quelli che assumevano placebo. 
Ma gli omega-3 trovati nel liquido cerebrospinale erano solo del 28% più elevati nel gruppo di trattamento rispetto al gruppo di controllo, suggerendo quindi che solo il 10% degli omega-3 presenti nel sangue riesca a raggiungere effettivamente il cervello
.

“In sintesi”, concludono gli autori, “il nostro studio suggerisce che sono necessarie dosi più elevate di omega-3 (almeno 2 g al giorno) per garantire che un’adeguata quantità raggiunga il cervello“.

Fonte in inglese: EBioMedicine – The Lancet

Gli Omega-3 proteggono il cervello dall’inquinamento

In uno studio pubblicato il 15 luglio 2020 su Neurology, rivista dell’American Academy of Neurology, gli autori della Columbia University di New York evidenziano come gli omega-3 possono contrastare gli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sul cervello.

I ricercatori hanno coinvolto 1.315 donne con un’età media di 70 anni in buona salute.
Le partecipanti sono state sottoposte ad alcuni esami del sangue per calcolare la quantità di omega-3 presente nei globuli rossi.
“Questi acidi grassi essenziali (vale a dire che non possiamo produrci da soli) sono componenti importanti delle membrane cellulari comprese quelle sinaptiche, svolgendo così un ruolo fondamentale nel mantenimento della struttura e delle funzionalità del cervello durante l’invecchiamento“, scrivono gli autori.
L’olio di pesce ha dimostrato di “ridurre il danno cerebrale causato dall’esposizione ad altre neurotossine ambientali, tra cui piombo e metilmercurio“, affermano gli scienziati della Columbia University. “Ma nessuno studio ha esaminato se l’olio di pesce offre una protezione simile contro l’esposizione al PM2.5. Ecco perché abbiamo iniziato questa indagine.”
I ricercatori hanno quindi determinato l’esposizione delle donne alle polveri sottili, come il PM 2,5 (le particelle con diametro minore o uguale a 2,5 µm), e sottoposto le partecipanti a risonanza magnetica, esaminando la sostanza bianca, composta da fibre nervose che inviano segnali in tutto il cervello, e l’ippocampo, regione associata alla memoria.

Dalle analisi, i ricercatori hanno scoperto che tra le donne che vivevano nelle aree più inquinate, quelle che avevano livelli più bassi di omega-3 nel sangue avevano una più marcata atrofia cerebrale (restringimento del cervello), rispetto alle donne che avevano i livelli più alti di omega-3.
In particolare, queste ultime avevano volumi maggiori dell’ippocampo e delle sostanza bianca.
“I nostri risultati suggeriscono che livelli più alti di omega-3 nel sangue possono preservare il volume del cervello con l’invecchiamento e proteggere dai potenziali effetti tossici dell’inquinamento atmosferico”, hanno affermato gli scienziati.

Una mole sempre crescenti di studi, infatti, ha evidenziato come l’esposizione all’inquinamento, in particolare modo alle particelle di diametro inferiore ai 2,5 µm, sia un importante fattore di rischio ambientale per il declino cognitivo. Non solo: alcune ricerche, che si sono concentrate sul legame tra esposizione al PM 2,5 e le dimensioni del cervello, hanno notato volumi cerebrali più piccoli, specialmente per quanto riguarda la sostanza bianca, tra le persone anziane maggiormente esposte a livelli più alti di polveri sottili.

Fonte in inglese: Neurology

Omega 3, il carburante del cervello

Un nuovo studio effettuato da alcuni cardiologi dell’ Harvard Medical School di Boston, ha evidenziato che l’utilizzo di un integratore di Omega-3 per 30 mesi porta ad un netto miglioramento delle funzioni cerebrali.

Lo studio ha incluso 250 persone affette da malattia coronarica ma senza patologie al cervello (la coronaropatia, che rappresenta una delle principali cause di morte, è un fattore di rischio per la demenza in quanto riduce il flusso sanguigno all’encefalo).

Per 30 mesi, la metà dei partecipanti ha assunto integratori di Omega-3; mentre l’altra metà una sostanza inerte (placebo). 

Il gruppo che ha assunto gli integratori ha mostrato miglior coordinamento, velocità di reazione e memoria sia dopo un anno che dopo 30 mesi, rispetto al gruppo di controllo.

“Altri ricercatori hanno esaminato gli acidi grassi Omega-3 nelle persone che presentavano già deficit cognitivo o demenza”, ha dichiarato la dott.ssa Francine Welty, cardiologa della Harvard Medical School. “Ma le persone che abbiamo esaminato erano cognitivamente sane, quindi nella ricerca si è evidenziato un beneficio dagli acidi grassi Omega-3 anche prima che inizi il declino cognitivo.”

La dott.ssa Welty ha affermato che nello studio è stata utilizzata la più alta dose di Omega-3 approvata dalla Food and Drug Administration (3,3 g al giorno di EPA e DHA).

La ricerca è stata pubblicata dalla prestigiosa American Heart Association.

Fonte in inglese: American Heart Association

Poche settimane di Omega-3 portano anni di benefici al cervello

omega-3-cervelloUn interessante studio, recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, dimostra come anche soli 3 mesi di integrazione di Omega-3 portino benefici al cervello anche dopo 7 anni dall’assunzione.

Gli stessi scienziati avevano infatti pubblicato uno studio in cui venivano descritti i miglioramenti dei disturbi psicotici, come la schizofrenia, in pazienti predisposti.
A distanza di 7 anni gli effetti benefici degli Omega-3 sono ancora visibili.

I risultati della nuova indagine hanno evidenziato che solo 4 pazienti su 41 tra coloro che avevano assunto l’olio di pesce per tre mesi, avevano sviluppato psicosi nei 7 anni successivi, a fronte dei 16 su 40 che avevano ricevuto una capsula di placebo (sostanza inerte) durante il trattamento.

Gli Omega-3 (in particolare il DHA), giocano un ruolo chiave nello sviluppo e nel funzionamento del cervello.
I ricercatori che hanno condotto lo studio suggeriscono la possibilità di utilizzare gli Omega-3 come alternativa al trattamento farmacologico.

Unione Europea: Omega-3 indispensabili per il cervello

L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) dell’Unione Europea ha stabilito in un recente documento che gli Omega-3, in particolare il DHA, sono necessari alla corretta funzione cerebrale in tutte le eta’ e contribuiscono al normale sviluppo del cervello in neonati e bambini.

L’Omega-3 DHA e’ presente in alte concentrazioni nel sistema nervoso centrale, dove svolge un ruolo sia strutturale che funzionale, e nella retina.

L’EFSA ritiene che il suo ruolo benefico per il cervello sia confermato da numerosi studi, e che la sua presenza sia importante a qualsiasi eta’, sebbene la crescita del cervello ne richieda elevate concentrazioni soprattutto durante i primi due anni e per tutta l’infanzia.

L’EFSA raccomanda l’assunzione di almeno 100 mg di DHA al giorno fino a 24 mesi, e almeno 250 mg al giorno dai 2 ai 18 anni.

Sulla base delle prove scientifiche, il gruppo di esperti conclude che esiste un rapporto di causa-effetto tra il consumo di DHA e il corretto sviluppo cerebrale.

Ti ricordo che 1 capsula di A-M B-Well PGFO oppure 1 ml di Liquid Gold contengono 200 mg di DHA.

 

Riferimenti in inglese:
Autorita’ europea per la sicurezza alimentare (EFSA)

 

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Omega-3 per la salute del tuo cervello

Anni di ricerche hanno dimostrato che gli Omega-3, i grassi “amici” della salute, sono importanti per il sistema nervoso dalle prime fasi dello sviluppo fino alla terza età, in quanto aiutano a mantenere anche il cervello in salute.

Inoltre le ricerche sperimentali indicano che gli Omega-3 agiscono sul sistema nervoso centrale, dove riducono l’eccitabilità delle cellule cerebrali.

Grazie a queste caratteristiche benefiche, unite a quelle di stabilizzare il battito cardiaco e prevenire l’insorgenza dell’infarto, gli Omega-3 potrebbero aiutare anche chi soffre di epilessia, contribuendo a diminuire la frequenza delle crisi convulsive e dei problemi cardiaci collegati.

Lo afferma uno recente studio californiano pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry.

La ricerca è stata condotta su 24 pazienti epilettici che non rispondevano più ai trattamenti tradizionali.

In questi individui il consumo in basse dosi di integratori di olio di pesce (equivalente a 2 capsule di A-M B-Well PGFO al giorno) ha ridotto del 30% la frequenza delle crisi epilettiche, un effetto paragonabile a quello dei farmaci antiepilettici.

Anche questa ricerca indica che l’olio di pesce puo’ rappresentare un intervento a basso costo ed alternativo ai farmaci per migliorare il profilo cardiovascolare e la salute del cervello.

Link in inglese:
Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry

 

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Omega-3 per il quoziente intelettivo dei bambini

omega3-bambiniGli Omega-3 possono aiutarci a mantenere i nostri bambini concentrati e vigili durante la giornata scolastica, ed aiutarli a ricordare meglio le nozioni appena imparate.

Integrare l’alimentazione dei bambini con olio di pesce, ricco di Omega-3, aiuta infatti a potenziare il loro quoziente intellettivo (QI), come dimostra una meta-analisi pubblicata dai ricercatori della New York University.

Il team di ricercatori ha valutato l’effetto di supplementi tradizionali raccomandati alle donne in gravidanza, alle neo mamme e ai loro bambini.

Mentre ferro e vitamina B1 sono risultati inefficaci, gli Omega-3 EPA e DHA hanno portato un miglioramento del quoziente intellettivo (QI) dei bambini di ben 3,5 punti.  

La spiegazione dei ricercatori è che gli Omega-3 forniscono la materia prima, che l’organismo non è in grado di produrre da solo, indispensabile per le cellule nervose.

Liquid Gold, l’olio di pesce ultrapurificato ad alta concentrazione aromatizzato agli agrumi certificato Ifos, e’ l’ideale per coloro che hanno difficoltà di deglutire le capsule, come i bambini. Ed e’ anche conveniente: ogni flacone, a parita’ di prezzo con PGFO capsule, contiene il 30% di olio di pesce in piu’.

Fonte: Perspectives on Psychological Science

 

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