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Di quanti Omega-3 hai bisogno ogni giorno?

Di quanti Omega-3 hai bisogno ogni giorno?

Non c’è una risposta univoca a questa domanda, poiché il fabbisogno di Omega-3 dipende dal peso, dall’età, dallo stato di salute…
Le principali organizzazioni sanitarie internazionali raccomandano una dose minima giornaliera di 250-500 mg di EPA e DHA per gli adulti sani (equivalente a 1 capsula di PGFO A-M B-Well).

Tieni presente che questo vale per gli Omega-3 di origine marina EPA e DHA, non per l’ALA (acido alfa-linolenico, un tipo di Omega-3 di origine vegetale che si trova ad esempio nelle noci e nei semi di lino). Il tuo corpo può convertire solo una piccola quantità di ALA in EPA e DHA, e solo quando esistono enzimi sufficienti (molte persone ne sono carenti). Ciò significa che sarebbe necessario ingerire ogni giorno quantità molto grandi di fonti vegetali di ALA per raggiungere i livelli ottimali di Omega-3.

Anche l’alimentazione incide sulla quantità di Omega-3 necessaria.
Il rapporto ottimale tra gli Omega-6 e gli Omega-3 dovrebbe essere al massimo di 4:1, invece, nella popolazione italiana e occidentale in generale, a causa di abitudini alimentari che vedono un minore consumo di pesce ed uno sempre maggiore di carne e spesso inconsapevole di grassi vegetali (contenuti in molti cibi preconfezionati, come biscotti, crackers, snack dolci e salati), tale rapporto è di circa 10:1.

Un eccesso di Omega-6 e’ collegato ad un aumento delle malattie infiammatorie e del colesterolo “cattivo” LDL. L’obiettivo deve essere aumentare l’assunzione di Omega-3 (le cui proprietà benefiche sono ad oggi dimostrate da oltre 30 mila studi scientifici) e diminuire gli Omega-6.
Quando si inizia un’integrazione con Omega-3 si ristabilisce un equilibrio all’interno del nostro organismo, equilibrio che è stato alterato da cattive abitudini alimentari e da stili di vita poco sani.
Per questi motivi l’integrazione con Omega-3 può essere protratta nel tempo senza la comparsa di effetti collaterali.

Anche alcuni problemi di salute portano ad una maggiore necessità di Omega-3.
Per la salute del cuore, l’American Heart Association raccomanda alle persone affette da malattie coronariche di consumare 1.000 mg di Omega-3 EPA e DHA giornalieri mentre in caso di trigliceridi elevati sono necessari almeno 2.000 mg al giorno. (Fonte)

Dosi di Omega-3 di almeno 2000 mg al giorno possono anche contribuire a ridurre i sintomi di depressione e ansia. (Fonte)
Mentre per quanto riguarda la memoria, in uno studio i volontari anziani affetti da declino delle facoltà cognitive hanno registrato miglioramenti significativi dopo aver assunto 900 mg di Omega-3 DHA al giorno per 24 settimane. (Fonte)
Infine, l’American Dietetic Association raccomanda che le donne in gravidanza e allattamento consumino almeno 500 mg di Omega-3 ogni giorno.

Ma la cosa più importante è verificare che il proprio integratore sia di qualità farmaceutica, con ogni lotto certificato a 5 stelle dall’Istituto indipendente IFOS.

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Omega-3: un toccasana anche per l’intestino

Un recente studio dell’Università di Nottingham e del King’s College London, pubblicato su Scientific Reports, ha evidenziato che gli Omega-3 contribuiscono a far funzionare bene e regolarmente la “macchina” intestinale, mettendola al riparo da disturbi e patologie.

Gli studiosi hanno preso in esame 876 donne, sottoposte a un prelievo ematico per verificare i loro livelli di Omega 3.
Dai dati raccolti è emerso che le persone che possedevano concentrazioni più elevate di Omega 3 nel sangue, avevano anche una flora intestinale più ricca di batteri “buoni”, in grado di garantire il benessere del microbioma e di metterlo al riparo da alcune patologie.

Una corretta assunzione di Omega-3 comporta quindi una migliore funzionalità dei processi intestinali, intervenendo anche in forma preventiva contro patologie quali diabete, colite e morbo di Chron.
Come spiega la co-autrice dello studio Cristina Menni, i ricercatori hanno scoperto che «batteri specifici che sono stati legati a una minore infiammazione e a un minore rischio di obesità risultavano aumentati nelle persone con una maggiore assunzione di acidi grassi Omega 3».
Non solo: è stato rilevato che molti di questi acidi grassi nel sangue sono correlati con alti livelli di un composto denominato N-carbamilglutamato (NCG) nell’intestino, che negli animali ha dimostrato di ridurre lo stress ossidativo intestinale.

Fonte in italiano: Agenzia ANSA