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Gli Omega-3 riducono il rischio di tumori, ancora conferme.

Una ricerca dello University of California Davis Comprehensive Cancer Center ha scoperto che quando il corpo metabolizza l’acido grasso Omega-3 DHA produce una sostanza chimica (EDPs) che è un potente inibitore dell’angiogenesi tumorale, ossia della crescita dei vasi sanguigni che portano sangue al cancro.

“Molti studi eseguiti su pazienti hanno mostrato che gli Omega-3 riducono il rischio di cancro, ma il meccanismo non è ancora stato completamente chiarito,” ha dichiarato il Dr. Guodong Zhan, che ha diretto i 16 scienziati che hanno partecipato allo studio.
“Il nostro studio fornisce un nuovo meccanismo attraverso il quale gli Omega-3 inibiscono il cancro.”

“Abbiamo dimostrato che l’EDPs,” che il corpo produce a partire dall’olio di pesce, “ha effetti anti-cancro e anti-metastasi molto potenti“, ha inoltre affermato Zhang.

 

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Gli omega-3 allungano la vita di 2 anni

Un apporto adeguato di omega-3 anche in tarda età allunga la vita di almeno 2,2 anni.

Lo sostiene un nuovo studio di Dariush Mozaffarian, docente di epidemiologia a Harvard e uno dei massimi esponenti internazionali degli studi sugli effetti degli omega 3.
In una nuova ricerca pubblicata su Annals of Internal Medicine, Mozaffarian ha investigato il consumo di acidi grassi e pesce nella popolazione anziana.
Sono stati valutati i valori ematici degli acidi grassi di 2.700 persone con 65 anni e più per un arco di tempo di 16 anni.
Un maggior livello di acidi grassi omega-3 nel sangue in età avanzata “riduce il rischio di mortalità generale del 27%” e per quanto riguarda il rischio di mortalità per problemi cardiaci addirittura del 35%.
Un guadagno di 2,2 anni di vita in più rispetto a chi presentava livelli ematici di acidi grassi omega-3 inferiori.

“I dati in nostro possesso confermano l’importanza di introdurre adeguate quantità di omega-3 per la salute del sistema cardiovascolare e suggerisce anche che il consumo in tarda età possa allungare gli anni che restano da vivere”, spiega il ricercatore.
In particolare i “grassi” scudo contro i rischi cardiovascolari sono l’acido docosaesaenoico, o DHA, in grado di ridurre le malattie cardiache coronariche e l’acido eicosapentaenoico (EPA) che diminuisce il rischio di attacchi di cuore.

Fonte in inglese: Annals of Internal Medicine 02/04/2013 

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Omega-3 per combattere il cancro al seno

cancro-seno-omega3L’azione degli omega 3 sulla prevenzione e la riduzione della crescita del tumore del seno è stata osservata in uno studio condotto dai ricercatori del Department of Human Health and Nutritional dell’Università di Guelph in Canada.
Il dottor David Ma e colleghi hanno scoperto che nel modello animale in cui vi era la presenza di acidi grassi essenziali omega 3, si sviluppavano meno tumori e, nel caso, questi erano più piccoli rispetto a quelli dei modelli che non possedevano gli omega 3.

Per il loro studio, i ricercatori hanno creato delle cavie transgeniche in grado di produrre da sé gli acidi grassi omega 3 e sviluppare tumori mammari aggressivi, per poi comparare l’azione di questi con un altro gruppo di cavie che sviluppava anch’esso i tumori mammari, ma non produceva gli omega 3.
L’osservazione dello sviluppo dei tumori ha permesso di rilevare come le cavie del gruppo “omega 3” sviluppassero i tumori soltanto nei due terzi dei casi e, se sviluppati, fossero del 30% più piccoli.

«La differenza può essere attribuita esclusivamente alla presenza degli omega-3 negli animali transgenici, il che è significativo – spiega il dottor Ma – Il fatto che una sostanza alimentare nutriente può avere un effetto significativo sullo sviluppo del tumore e la crescita è notevole e ha rilevanti implicazioni nella prevenzione del cancro al seno».

 

Fonte: La Stampa 25/02/2013

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Con piu’ Omega-3 meno peso, malattie, invecchiamento

Interessante intervista pubblicata recentemente sul settimanale “l’Espresso”:

Prof. searsBarry Sears, biochimico e dietologo che vende milioni di copie, da una vita incensa le virtù degli acidi grassi che si trovano in alcuni pesci. Professor Sears, perché è fondamentale assumere omega 3?
«Perché l’industria alimentare ha profondamente cambiato il nostro rapporto con il cibo e l’organismo umano ne risente pesantemente.
Fra i due tipi di acidi grassi – omega 3 e omega 6 – ci deve essere equilibrio, perché da questo bilanciamento dipende il grado di infiammazione nel nostro corpo.
Ora, da quando circa quarant’anni fa abbiamo cominciato a mangiare più prodotti industriali la quota di omega 6 nella nostra dieta è andata via via crescendo: questi grassi, principalmente oli vegetali, sono infatti gustosi e poco cari.
Un processo iniziato negli Stati Uniti che poi si è diffuso in tutto il mondo, proprio come l’epidemia di obesità che ne è figlia.
Ristabilendo l’equilibrio perdiamo peso, preveniamo le malattie infiammatorie e invecchiamo più lentamente».

Tutti quindi dovrebbero assumere omega 3?
«Sì, perché il nostro organismo ne ha bisogno e non può produrli. Non importa essere a dieta o meno, l’assunzione di omega 3 è cruciale perché tutti soffriamo di qualche forma di infiammazione.
Una persona normopeso e senza alcuna malattia particolare ha bisogno di circa 2,5 grammi al giorno, il minimo
.
Ma se chi è in sovrappeso, ha il diabete o soffre di cuore ne deve prendere di più».

Fonte: l’Espresso 21/01/2013

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Gli Omega-3 rallentano l’invecchiamento

Una nuova ricerca pubblicata dalla Prof. Kiecolt-Glaser e colleghi dell’Ohio State University (Columbus, Stati Uniti) sulla rivista Brain, Behavioue, and Immunity dimostra che attraverso l’integrazione con olio di pesce ad alto dosaggio è possibile rallentare l’invecchiamento cellulare e del 15% lo stress ossidativo.

I risultati confermano una precedente ricerca del 2010, che aveva mostrato come gli omega 3 aiutano a salvaguardare l’integrità dei telomeri, le estremità’ terminali dei cromosomi del DNA, allungandone la sopravvivenza.

Il nuovo studio si è focalizzato sulla lunghezza dei telomeri nei globuli bianchi di individui che hanno assunto quotidianamente per 4 mesi 2,5 grammi di Omega-3 EPA e DHA, equivalenti a 4 capsule di A-M B-Well PGFO oppure circa 1 cucchiaino da the di Liquid Gold.

Oltre all’effetto protettivo contro l’accorciamento dei telomeri, i ricercatori hanno scoperto che le dosi di Omega-3 testate riducono del 15% circa lo stress ossidativo, un fattore associato a diversi disturbi, inclusi quelli cardiovascolari e quelli neurodegenerativi.

Questi risultati si uniscono a quelli ottenuti in precedenza dagli stessi ricercatori, che hanno dimostrato che l’assunzione di Omega-3 è efficace nel ridurre i livelli di infiammazione, un altro fattore importante nel determinare lo stato di salute.

Sulla base di tutte queste evidenze gli autori hanno concluso che gli integratori di Omega-3 potrebbero rappresentare un raro caso in cui un solo intervento nutrizionale può contribuire a ridurre il rischio di diverse patologie associate all’invecchiamento: dalle malattie coronariche al diabete, passando per l’Alzheimer.

Fonte: “Omega-3 fatty acids, oxidative stress, and leukocyte telomere length: A randomized controlled trial”

 

 

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Gli Omega-3 sono efficaci contro il mal di testa

Un recente studio scientifico ha verificato che gli Omega-3 sono efficaci nel ridurre l’intensità e la frequenza degli attacchi nelle persone sofferenti di mal di testa cronico.

I ricercatori hanno studiato per 3 mesi 68 pazienti sofferenti di cefalea cronica quotidiana.
Ad un gruppo è stata somministrata una alimentazione tipica americana povera di Omega-3, mentre il secondo gruppo assumeva 1,5 grammi di Omega-3 al giorno.

Il gruppo che ha assunto Omega-3 ha mostrato una riduzione significativa dell’intensità della cefalea (-12%) ed una diminuzione dei giorni di mal di testa (-38%).

I ricercatori hanno concluso che assumere acidi grassi Omega-3 EPA e DHA (come quelli presenti nei prodotti A-M B-Well) è utile per ridurre la frequenza e l’intensità delle cefalee.

Fonte: DHA/EPA Omega-3 Institute

 

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Gli Omega-3 prevengono le allergie

L’assunzione di omega 3 aiuta a prevenire le allergie: questa è la conclusione a cui sono giunte alcune ricerche, l’ultima delle quali pubblicata sul numero di Agosto di Clinical & Experimental Allergy.

Lo studio, condotto dai ricercatori della University of Western Australia su 120 bambini, ha confermato che una integrazione di omega-3 agisce efficacemente nel ridurre l’eccessiva risposta del sistema immunitario e la sua attivazione anche nei confronti di stimoli innocui (come ad esempio polvere, pollini, peli di animali, ecc.).

Anche diversi studi precedenti hanno messo in luce l’utilità di un’integrazione con omega-3 per prevenire i disturbi asmatici. La prevenzione delle allergie potrebbe essere quindi condotta per mezzo dell’assunzione di omega 3 fin dall’infanzia.

Fonte: Clinical and Experimental Allergy
Volume 42, Number 8, Pages 1206-1216

 

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Riduci il rischio di malattie cardiache del 40%

Una meta-analisi, pubblicata il 21 maggio scorso su Medical Nutrition, riporta nuovamente l’attenzione sugli effetti benefici sul cuore degli Omega-3.

Nelle conclusioni degli scienziati della Università di Harvard (USA) si legge infatti che per ogni assunzione di 125 mg di Omega-3 DHA ed EPA si riduce del 3% il rischio di insufficienza cardiaca (quindi assumendo ad esempio ogni giorno 3 capsule di A-M B-Well PGFO si riduce il rischio del 40% circa).

L’efficacia degli Omega-3 è tale che non esiste una parte di medicina dedicata alla prevenzione delle malattie cardiovascolari in cui si siano ottenuti risultati migliori.

Infatti gli Omega-3 influenzano beneficamente diversi fattori di rischio cardiovascolare, come trigliceridi, aritmie e ipertensione arteriosa.

Utilizzando integratori di Omega-3 con pazienti che soffrono di patologie cardiovascolari si è ottenuta una riduzione della mortalità dal 20 al 45%.

Fonte in inglese: Clinical Nutrition

 

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L’olio di pesce previene l’Alzheimer

Alzheimer omega-3

Gli Omega-3 riducono i livelli nel sangue di una proteina, la beta-amiloide, strettamente associata allo sviluppo della malattia di Alzheimer.

La dimostrazione arriva dalle pagine di Neurology, dove un gruppo di ricercatori guidato da Nikolaos Scarmeas del Columbia University Medical Center di New York (Stati Uniti) ha pubblicato uno studio in cui ha rilevato che una alimentazione caratterizzata da alti livelli di Omega-3 permette la diminuzione della concentrazione di beta-amiloide nel sangue del 20-30%.

Per giungere a questa conclusione è stato necessario analizzare le abitudini alimentari di più di 1.200 individui di età superiore ai 65 anni. All’inizio dello studio nessuno dei partecipanti era affetto da disturbi neurologici e le concentrazioni di beta-amiloide sono state rilevate tramite esami del sangue.

Dopo un anno e mezzo Scarmeas e collaboratori hanno scoperto che chi aveva assunto i livelli più elevati di Omega-3 aveva accumulato meno beta-amiloide nel plasma.

Gli Omega 3 aiutano il corpo a produrre molecole anti-infiammatorie neuroprotettive in grado di contrastare la produzione di beta amiloide nel cervello.

E la beta amiloide è tossica per i neuroni: il suo accumulo concorre alla formazione delle “placche senili”, causando quei danni alla memoria e alle capacità cognitive che caratterizzano malattie neurodegenerative, come appunto l’Alzheimer.

Fonte in italiano: Corriere della Sera 07/06/2012
Fonte in inglese: Neurology

 

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Stai danneggiando il tuo cervello senza saperlo?

Il Journal of Physiology ha reso noti i risultati di una ricerca condotta dall’ UCLA (Università della California) dove si dimostra come gli omega-3 siano in grado di contrastare gli effetti di una cattiva alimentazione sul cervello, in particolare per quanto riguarda memoria e apprendimento.

Il team dell’ UCLA si è concentrato sull’alto contenuto di fruttosio dello sciroppo di mais, un dolcificante poco costoso che è comunemente aggiunto a livello industriale a molti prodotti alimentari (bevande analcoliche, condimenti, alimenti per l’infanzia, dolci, cereali, biscotti, snacks, yogurt, sport drinks, ecc.).

Un americano medio, secondo il dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, consuma mediamente più di 20 chili all’anno di questo particolare zucchero senza nemmeno saperlo.

Il prof. Gomez-Pinilla (primario di neurochirurgia presso la David Geffen School of Medicin) ed il suo team hanno studiato due gruppi di cavie che hanno consumato una soluzione di fruttosio in acqua per sei settimane.

Il secondo gruppo ha ricevuto anche acidi grassi omega-3 sotto forma di acido docosaesaenoico (DHA), che protegge contro i danni alle sinapsi – le connessioni chimiche tra le cellule cerebrali che consentono la memoria e l’apprendimento.

L’omega-3 DHA è essenziale per la capacità delle cellule cerebrali di trasmettersi i segnali,” ha detto Gomez-Pinilla. “Questo è il meccanismo che rende possibili l’apprendimento e la memoria. Il nostro corpo non può produrre abbastanza DHA, quindi deve essere integrato attraverso la nostra alimentazione.”

Al termine dello studio i ricercatori hanno verificato che gli animali a cui non era stato somministrato l’omega-3 DHA erano più lenti, avevano problemi a pensare con chiarezza e ricordare il percorso che avevano imparato sei settimane prima.

“Mangiare un alto contenuto di fruttosio a lungo termine altera la capacità del cervello di apprendere e ricordare le informazioni. Ma l’aggiunta di acidi grassi omega-3 ai vostri pasti può aiutare a minimizzare i danni.

Il prof. Gomez-Pinilla consiglia a di assumere 1 grammo di DHA al giorno.

I nostri risultati suggeriscono che il consumo di omega-3 DHA protegge regolarmente il cervello dagli effetti nocivi del fruttosio“, ha detto Gomez-Pinilla. “E ‘come accumulare denaro in banca. Se si vuole costruire una riserva per il nostro cervello da usare per combattere le malattie future”.

Ti ricordo che sia A-M B-Well PGFO in capsule che Liquid Gold sono una fonte di omega-3 DHA, citato in questo studio. 1 grammo di DHA equivale a 5 capsule oppure 1 cucchiaino da 5 ml di Liquid Gold.

Fonte in inglese: Journal of Physiology

 

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