Ricercatori della Columbia University e del Taub Institute di New York hanno presentato i risultati di uno studio che ha stabilito l’esistenza di una relazione tra alimentazione e demenza.
Grazie a un indice denominato INP (inflammation-related nutrient pattern), che si basa sulla combinazione di 24 nutrienti, gli studiosi hanno verificato l’impatto del cibo sul cervello.
Ad esempio, un’alimentazione ricca di nutrienti come gli Omega-3 fa ridurre l’INP mentre una dieta con limitata presenza di Omega-3 ne aumenta il valore.
Alti valori di INP significano una ridotta materia grigia nel cervello, associato a peggiori funzioni cognitive visivo-spaziali.
Le conclusioni dei ricercatori sono stati che un maggior consumo di nutrienti infiammatori (zuccheri, grassi saturi, alcol, sale) porta ad un peggioramento delle condizioni della materia grigia e possono favorire l’insorgenza di forme di demenza senile come l’Alzheimer.
Invece un’alimentazione ricca di elementi benefici come gli Omega-3, il calcio e alcune vitamine, come la E, la D, la B2 e la B5, abbassa l’indice INP e riduce il rischio di malattie.
Fonte in italiano: Blasting news