I grassi omega-3 del pesce e quelli dell’olio di soia in poche settimane riducono il rischio cardiovascolare. È la prima dimostrazione, pubblicata sulla rivista Chest, degli effetti a breve termine di una dieta ricca di olio di pesce e soia o supplementi di queste sostanze. A darla uno studio di Fernando Holguin, della Emory University School of Medicine di Atlanta compiuto su 58 anziani.
“Le nostre scoperte per la prima volta contraddicono un concetto diffuso nella comunità medica secondo cui gli acidi grassi omega-3 producono solo a lungo termine effetti benefici sul sistema cardiovascolare”, ha affermato Holguin entusiasta, “mentre il nostro studio ha evidenziato miglioramenti della funzione cardiaca in un tempo ridotto di due sole settimane”.
I ricercatori hanno seguito per alcuni mesi gli anziani, misurando a più riprese un parametro molto usato per quantificare la funzione cardiaca autonoma, ovvero la variabilità della frequenza cardiaca (heart rate variability – HRV). Un ridotto valore di HRV è una buona misura predittiva di mortalità e complicazioni cardiache come le aritmie, sia in pazienti reduci da un infarto sia in persone considerate sane. I ricercatori hanno voluto verificare se il parametro HRV viene influenzato da una dieta a base di olio di pesce e di soia. Con questo intento gli esperti hanno somministrato ogni giorno per 11 settimane a metà campione 2 grammi di supplemento di olio di pesce, all’altra metà 2 grammi di supplemento di olio di soia che contiene omega-3 vegetali. Così facendo i ricercatori hanno dimostrato un considerevole aumento di HRV con i supplementi di olio di pesce ed un aumento di HRV, sia pure meno significativo, con quelli di soia.
“Prendere questi supplementi dunque”, ha riferito Holguin, “aiuta a ridurre il rischio di andare incontro ad eventi cardiovascolari avversi o morte improvvisa, specialmente in persone già classificate a rischio per la loro età, disturbi lipidici, ipertensione, storia familiare di cardiopatie, un passato da fumatori”.
Servono solo 2,7 settimane di supplementazione a base di omega-3 di pesce per registrare un aumento significativo di HRV, mentre ne occorrono 8,1 quando i supplementi sono di origine vegetale. “Studi come questo dimostrano che esistono approcci alternativi che possiamo usare per proteggerci da attacchi cardiaci”, ha detto Paul Kvale, presidente dell’American College of Chest Physicians, “è entusiasmante vedere l’effetto del consumo degli acidi grassi nel migliorare la funzione cardiaca, associato ad uno stile di vita sano, che preveda esercizio fisico, peso sotto controllo e otto ore di sonno”.
Fonte: Holguin F, Téllez-Rojo MM, Lazo M. Cardiac autonomic changes associated with fish oil vs soy oil supplementation in the elderly. Chest 2005;127:1102-7.