I grassi omega-3 di cui sono ricchi pesci quali trote, sardine, sgombri, salmone, sono la chiave per far crescere bimbi intelligenti. Infatti l’analisi dei dati raccolti da uno studio a lungo termine, eseguita dall’équipe di Joseph Hibbeln dei National Institutes of Health statunitensi, mostra dati allarmanti sul rapporto tra carenza di questi oli essenziali nella mamma in gravidanza e nel bimbo e quoziente intellettivo (QI) di quest’ultimo. Un basso apporto di omega-3 corrisponde a un basso QI per il piccolo. A rischio sarebbero anche le performance motorie e la capacità di coordinazione tra mano e occhio.
Lo studio, secondo quanto Hibbeln ha riferito su The Economist, ha riguardato 9000 mamme e rispettivi bambini di una provincia britannica, Avon. È emerso che le gestanti che assumevano la quantità più bassa di grassi omega-3 con maggiore probabilità divenivano mamme di bimbi con un QI mediamente di sei punti più basso rispetto a quello di coetanei le cui mamme consumavano durante la gravidanza adeguate quantità di cibi che danno un apporto di omega-3. Invece quelle con il più alto apporto di omega-3, grazie al consumo di pesci quali sardine e sgombri o altre sorgenti di omega-3 nella dieta, hanno bimbi che già a tre anni e mezzo superano tutti in quanto a performance motorie.
E gli omega-3 non sembrano influenzare solo il QI dei piccoli ma anche la loro capacità di interazione sociale: il 14 per cento dei diciassettenni le cui mamme durante la gravidanza avevano un basso apporto di omega-3, mostrano problemi di socializzazione, hanno rilevato gli esperti.
Questi condizionamenti sul cervello e sull’intelligenza dei bambini, hanno spiegato gli esperti, si comprendono alla luce del fatto che il 60 per cento del sistema nervoso è costituito da grassi. Il nostro corpo non è in grado di produrre autonomamente omega-3, per questo l’assunzione di alcuni cibi diviene essenziale soprattutto durante lo sviluppo del feto e nel periodo della crescita.
I nutrizionisti consigliano alle gestanti di mangiare almeno due volte a settimana una porzione di pesce grasso, che fornisce un buon apporto di omega-3. Per i vegetariani l’alternativa può essere rappresentata da semi di zucca e di lino, ma la quantità da ingerire per avere un apporto comparabile di omega-3 deve essere di almeno due cucchiai da tavola al giorno. Ci si può aiutare quando necessario, ma solo a corollario di una dieta bilanciata, con supplementi alimentari, hanno concluso gli esperti.
(Fonte Yahoo Salute 25/01/2006)