La degradazione del DNA è uno dei meccanismi dell’invecchiamento.
Man mano che il danno si accumula nei filamenti di DNA, gli errori nella replicazione accelerano e le cellule e i tessuti che compongono iniziano a perdere la corretta funzione.
Questo meccanismo d’azione porta a problemi come il cancro, le malattie neurologiche e l’invecchiamento precoce.
Studi del 2010 e del 2012 avevano già mostrato che attraverso l’integrazione con olio di pesce ad alto dosaggio è possibile rallentare l’invecchiamento cellulare, aiutando a salvaguardare l’integrità dei telomeri, le estremità’ terminali dei cromosomi del DNA, allungandone la sopravvivenza.
Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Food & Function, è stato effettuato su 141 ragazzi brasiliani.
I ricercatori hanno verificato la correlazione tra i danni al DNA ed i livelli ematici di Omega-3 EPA e DHA, vitamina A, betacarotene e riboflavina.
L’unica correlazione positiva trovata con minori danni al DNA è stata quella con gli Omega-3.
Il noto esperto di omega-3 William S. Harris, PhD, della Sanford School of Medicine dell’Università del South Dakota, ha affermato che la ricerca è interessante su più livelli.
“Sappiamo che le persone con livelli più alti di Omega-3 vivono più a lungo“, ha detto Harris. “Il significato di questa ricerca è che i livelli più elevati di Omega-3 sono associati ad un meccanismo di protezione della salute che mantiene intatte le funzioni del DNA.”