Una carenza di omega-3 porta anche a un deficit di serotonina, il messaggero nervoso che agisce in senso preventivo contro i sintomi depressivi e che genera anche l’ormone del sonno, la melatonina.
Ma come agiscono gli omega-3 sul sonno?
La melatonina, origina dalla serotonina che viene trasformata dalla ghiandola pineale appena i recettori della retina non sono più stimolati dalla luce. I sensibili meccanismi presenti in questa ghiandola dipendono dalla presenza degli acidi grassi essenziali omega-3. La melatonina diminuisce l’attività delle onde cerebrali, passando dalle onde beta alle alfa, poi theta e poi delta. Il sonno in delta è il sonno ristoratore che permette al corpo di rigenerarsi e di riparare il DNA danneggiato. Riducendosi la produzione di melatonina, il nostro sonno non è più riposante e le cellule non vengono riparate, ma degenerano, attivando così il processo di invecchiamento.
I precisi meccanismi cellulari biochimici che, influenzati dagli acidi grassi essenziali, sono deputati all’addormentarsi e alla continuazione del sonno non sono ancora stati del tutto chiariti. Tuttavia nelle cliniche universitarie americane i disturbi del sonno, le depressioni e altri disturbi neurologici sono già trattati con gli acidi grassi omega-3.
I successi in questo senso sono un ulteriore indizio del fatto che in molti casi gli alimenti naturali possono essere utili quanto i medicinali, che hanno confezioni attraenti ma che si possono introdurre soltanto dopo aver lottato con due pagine di effetti collaterali o di raccomandazioni.
Note bibliografiche:
Chalon et al. (1998) J Nutr 128: 2512-2519.
K. Oberbell “Il Potere degli Omega-3 – I grassi che fanno bene” Macro Edizioni 2010